Una favola, un thriller, un film visionario con punte di romanticismo che sventrano occhi e anima.
The Shape of Water "salva" il cinema e riempie le sale con uno stile onirico fatto di buio e di un elemento vitale, l'acqua.
Una storia che rappresenta la vita "ai margini" , la diversità , la solitudine, come quella vissuta dalla protagonista muta, Elisa, che riempie lo schermo di amore e di traumi irrisolti.
Colpi di scena grazie agli "esperimenti" dei potenti del lontano 1962, tra russi e americani come sempre predominanti e voraci di potere.
Una "creatura" diventata cavia, rinchiusa in un laboratorio che diventa volà no di passione, intreccio, complicità con la nostalgica Elisa grazie a "un uovo", galeotto e traghettatore di convincente inclinazione tra i due.
Cadillac "turchesi" (non verdi) che prendono il sopravvento come ogni mito americano , ma allo stesso tempo divorano l'ambizioso "Shannon", che alla ricerca spasmodica del successo e della conoscenza, perde di vista la famiglia distruggendone il concetto di "perfezione".
Una regia, e un "occhio" da immenso narratore, quale è il convincente Del Toro. Pur possedendo un filo fanciullesco, è decisamente un film per adulti, tant'è che molte scene avanzano tentativi di realtà , ma nascondono la vera natura della trama : il sogno raggiunto in una sala cinematografica pregna di ombre e di finzioni.