La ricerca sul cancro vanta una nuova sperimentazione contro la lotta ai tumori del sangue. La terapia con cellule immunitarie geneticamente modificate sarà la nuova arma. Il futuro della ricerca contro il cancro è affidato , quindi, alle moderne tecniche di ingegneria biomedica che lavorano in sinergia agli studi di ricerca di genetica clinica.
Presto anche in Italia sarà sperimentata l’efficacia. Nasce, infatti, una collaborazione tra l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, a livello europeo considerato il principale punto di riferimento per la cura e la ricerca in campo pediatrico, e Bellicum Pharmaceuticals, azienda che ha brevettato l'interruttore di sicurezza CaspaCIDe, un 'gene suicida' progettato per ridurre o eliminare le cellule in presenza di effetti collaterali.
Nello specifico, l’accordo riguarda l’analisi di uno studio preclinico e clinico che andrà a sviluppare una terapia cellulare avanzata, modificata geneticamente, con il “ gene suicida”, al fine di produrre di linfociti modificati nell’espressione di recettori di superficie (CAR T e TCR) specifici per determinati antigeni, tra cui il CD19.
Tale collaborazione prevede che la Bellicum Pharmaceuticals sovvenzionerà la produzione e conserverà i diritti per la commercializzazione, il Bambino Gesù manterrà invece i diritti per la ricerca. Cioè effettuerà studi clinici, a partire dal 2017, per l'applicazione di queste terapie in pazienti pediatrici affetti da leucemia linfoblastica acuta e neuroblastoma.
Da un intervento di Mariella Enoc, presidente dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù: "La combinazione tra l'innovativa tecnologia dell'interruttore di sicurezza messo a punto da Bellicum e la nostra esperienza nel campo delle terapie geniche e cellulari, nella capacità di condurre studi clinici e nella capacità di produzione di cellule secondo le norme della Good Manufacturing Practice rende questa partnership ideale per l'avanzamento rapido delle terapie cellulari avanzate di cui potrebbero beneficiare bambini e adulti affetti da patologie tumorali potenzialmente letali in tutto il mondo".
L'accordo è stato sottoscritto dopo il esito positivo della prima sperimentazione congiunta per testare l'efficacia dell'interruttore CaspaCiDe al fine di esaminare gli effetti indesiderati conseguenti a un trapianto di cellule staminali ematopoietiche da donatore parzialmente compatibile.