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Allo Sciascia: devozione, testimonianza, tradizioni e religiosità attraverso la Tavola di San Giuseppe

orari di apertura sabato17 dalle 16,00 fino a tarda sera. Domenica 18 dalle 9,00 alla 13,30

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Organizzata dall’istituto comprensivo "Sciascia" di Scoglitti, si è aperta la XXVII edizione della Tavola di san Giuseppe. L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività integrative e della valorizzazione delle tradizioni popolari e religiose organizzate dalla scuola. “Si tratta di una iniziativa importante. – ha detto il Dirigente Scolastico prof.ssa Giuseppina Spataro – che anno per anno si rinnova in maniera sempre più sentita da tutti coloro che operano nella nostra scuola. Un grazie va ,soprattutto a tutte le mamme che hanno lavorato nell’allestimento della tavola a scuola e a tutte quelle che invece lavorano nelle case e nei panifici per la realizzazione delle pietanze e dei tradizionali pani che arricchiscono la nostra tavola con i suoi tradizionali cibi dal significato simbolico e rituale e, soprattutto, con un grande spirito di carità, condivisione e solidarietà.”

Oltre ad essere un segno di devozione, la Tavola di San Giuseppe è una testimonianza preziosa delle tradizioni e della religiosità del popolo, un’ opportunità per tramandare la cucina del nostro territorio e, per i più piccoli, la possibilità di riscoprire l’antico rito della tavola. La Tavola di San Giuseppe è , nell’ Istituto Sciascia a Scoglitti, insieme alla tavole private, una tradizione tipicizzata dalla presenza dei pani, con la classica iconografia del Patriarca e dai prodotti della terra e del mare. Anche quest’anno la dirigente dell’istituto comprensivo Sciascia ha voluto che la tradizione si perpetrasse perché sono proprio le scuole a svolgere un ruolo importante nel tramandare le tradizioni ai più giovani. Un ringraziamento particolare va alle mamme degli alunni e all’ ins.Angela Botta, che ancora una volta hanno lavorato nella realizzazione della tavola e delle ricche pietanze. Gli alunni dell’ indirizzo musicale diretti dai docenti hanno accolto i visitatori con un concerto mentre un gruppo di ragazzi della Secondaria di primo Grado hanno illustrando la storia della “Tavola” di San Giuseppe, il significato dell'iniziativa e di ogni singolo cibo, permettendo così che questa tradizione non venga persa ma trasmessa da generazione in generazione.

L'acqua rappresenta la grazia purificatrice; il vino la benedizione di Dio al lavoro umano; l'acqua unita al vino con cui i tre “Santi” si lavano le mani, ricorda che solo Dio ci libera dal male; “a lampa” (la lampada) ad olio, sotto il profilo cristiano, rappresenta la fede nella divina Provvidenza; le primizie poste al centro della tavola ricordano le offerte dei primi frutti della terra. In genere i piatti sono un centinaio, e al centro della mensa c'è un tavolo decorato con porcellane cristalli e argenti che ospiterà coloro che rappresentano Gesù, Giuseppe e Maria, che per la prima volta sono stati rappresentati da un docente, il prof. Nannara Gianni, da una rappresentante dei genitori, la signora Rosuela Cirnigliaro e da un bambino di classe seconda della scuola Primaria a rappresentare l’ intera comunità scolastica. i santi, dopo essersi recati a messa torneranno a scuola dove sono attesi: di lì a poco, dopo la quale la sacra famiglia si siederanno a tavola e inizieranno a mangiare serviti da alcune mamme. Il senso di un rituale che può sembrare complesso e astruso sta nella volontà di sviluppare il senso della "condivisione" in tutti coloro che, in un modo o nell'altro, perché devoti o invitati, partecipano alla Tavola, ricordandosi che ciò che si ha va diviso e condiviso, avendo in mente la preghiera che caratterizza tutto il tempo della festa di questo "uomo del silenzio": Giuseppe.

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