Ricorre il prossimo 11 gennaio 2021, il 328mo anniversario del Terremoto nel Val di Noto, il più catastrofico e maggiormente distruttivo degli ultimi secoli, che interessò maggiormente la Sicilia orientale e la Calabria meridionale.

“Il Tremuoto grandi”, così lo definirono i contemporanei, per la vastità impressionante dei danni che provocò e dei morti che si lasciò dietro, rappresenta -assieme ai terremoti del 1169 e del 1908 - l'evento sismico più catastrofico di maggiori dimensioni che abbia colpito la Sicilia orientale; provocò la distruzione totale di oltre 45 centri abitati, per un numero complessivo di circa 60.000 vittime e fu seguito da un maremoto che colpì le coste ioniche della Sicilia e lo Stretto di Messina interessando – con molta probabilità – anche le Isole Eolie.

Anche la provincia di Ragusa venne gravemente colpita e non da meno Vittoria, menzionata nel documento “Ruinae Urbium, Oppididorum et Pagorum dell’epoca, tra i centri urbani più colpiti: nell’ evento va ricordato il crollo della Chiesa Madre dedicata al Santo Patrono e del “miracolo” della testa di San Giovanni tante volte ascoltata dai nonni e dagli anziani.

Da quel lontano 11 Gennaio 1693, l’evento viene ricordato con solennità e con la processione esterna del simulacro del santo patrono, quasi a voler scongiurare futuri pericoli e danni alla città.

Quest’anno, tuttavia, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, non sarà possibile onorare la festa di “San Giuvanni di Jnnaru” come di consueto, che sarà commemorata solo liturgicamente con la celebrazione della S. Messa presieduta dal vittoriese mons. Mario Russotto, Vescovo di Caltanissetta, giorno 11 gennaio, anniversario dei tragici eventi.

Troverete tutti i dettagli della ricorrenza nell’immagine di copertina che riporta il programma completo