Il virus Zika è in grado di sviluppare un processo infettivo sia nell’uomo che nei feti, causando problemi neurologici molto seri, come la microcefalia nei feti e la sindrome di Guillain-Barré negli adulti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lo ha indicato come un pericolo per la salute pubblica di interesse internazionale, per questo si sono moltiplicati in tutto il mondo gli studi di ricerca per ricavare una strategia per bloccare l’infezione.

Il gruppo di ricerca della Vandebilt University coordinato da James Crowe, ha condotto un’ esperimento sui topi che ha permesso di ottenere un anticorpo efficace e potente contro i vari ceppi del virus Zika presenti in Africa, Asia e nelle Americhe. In questo modo si è riusciti a  bloccare l’infezione sia nei feti che negli individui adulti. Lo studio sperimentale è stato pubblicato su  Nature.

L’anticorpo è stato indicato con il nome "Zikv-117 e fa parte di un gruppo di anticorpi umani isolati nei globuli bianchi di tre persone che erano state infettate dal virus.

Nelle varie prove sperimentali  alcuni topi hanno ricevuto l'anticorpo prima dell'infezione e altri, invece, dopo il processo infettivo.  In entrambi i casi la quantità di particelle di virus in circolo nell'organismo (carica virale) è stata ridotta sia nelle madri che nei nati; si sono registrati anche meno danni alla placenta e i feti sono cresciuti meglio.

Il co-autore della ricerca, Michael Diamond afferma:” l'anticorpo Aikv-117 è il primo farmaco antivirale che ha dimostrato di funzionare durante la gravidanza per proteggere i feti dal virus Zika. Si tratta di una prova di principio del fatto che questo virus può essere trattato durante la gravidanza e che abbiamo un anticorpo umano che permette di farlo, almeno nei topi".

Adesso si tratta di comprendere se tale scoperta potrebbe essere valida anche per l'uomo, con la speranza di potere mettere a punto un vaccino efficace.