Riceviamo e Pubblichiamo
”La lettura è cultura” e le librerie sono le icone della nostra intelligenza culturale. Leggere un libro richiede un grado di attenzione e di impegno attivi e quando una cultura perde tale abitudine, perde anche il desiderio di costruire luoghi per conservare i libri. Se si smarrisse l’interesse a occupare la nostra mente nella lettura, verrebbe meno anche la volontà di creare spazi che ospitano libri con danni di entità incalcolabile. Quello che sta accadendo a Vittoria è lo stesso incubo che abbiamo vissuto circa 3 anni fa, solo che lì il nostro nemico più grande era la crisi che ha investito il comparto della lettura e in genere l'economia del nostro Paese. Mai ci saremmo aspettati di dover combattere contro una volontà politica che non tiene conto dei servizi aggiuntivi che la Libreria ha garantito in tutti questi anni. Erroneamente, strumentalmente (e si potrebbe aggiungere anche stupidamente), infatti, si fa riferimento alla Libreria Bixiosessantaquattro solamente come attività commerciale (poi chissà di quali guadagni si parla) facendo finta di non sapere quante attività ha svolto nel corso di questi anni a favore delle scuole, dei disabili, di chi ha avuto bisogno di un libro ma non aveva i soldi per permetterselo (vedi l'iniziativa "Il libro sospeso"), attività che non si possono quantificare in termini di denaro. E' sempre passato peraltro un messaggio errato alla città, ovvero che la Libreria stesse all'interno del Chiostro delle Grazie a titolo completamente gratuito, ma i frequentatori abituali della biblioteca comunale sanno benissimo che se hanno avuto la possibilità di poter leggere l'ultima novità è solo grazie alle donazioni che facciamo mensilmente alla stessa, che nell'arco del tempo ha incrementato il patrimonio dei libri messi a disposizione della collettività. Svariati i titoli donati, da Zafon a Follett, Stephen King, il tanto amato Camilleri fino ad approdare al paladino dei più piccoli Geronimo Stilton. E poi come non sottolineare il sostegno a tutti quei giovani universitari a cui è stato impedito di mettersi in macchina e recarsi a Catania per acquistare i testi di studio evitando loro un ulteriore aggravio sulle spese già esose dei libri. Servizi di pubblica utilità che la Libreria ha reso senza alcuno scopo di lucro. Siamo esterrefatti per come è stato strutturato l'avviso, pubblicato peraltro nel silenzio più assoluto sul sito istituzionale del Comune (alla faccia della trasparenza), che preclude già in partenza all'attuale soggetto giuridico della Libreria ogni possibilità di partecipazione. Che poi, in tutta onestà, crediamo fortemente che Vittoria abbia problemi più urgenti e sicuramente più importanti, ma naturalmente anche questo nostro pensiero potrebbe essere strumentalizzato. Desideriamo comunque ringraziare quanti in questi giorni hanno manifestato solidarietà e vicinanza all'unica Libreria della città della quale ogni amministratore e ogni singolo cittadino dovrebbe sentirsi orgoglioso indipendentemente dalla fede politica.