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Pozzallo: Gli sbarchi senza fine. Situazione esasperante

Fermati quattro scafisti. Le testimonianze sconvolgenti dei migranti

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Sbarcati ieri al porto di Pozzallo 491 migranti tutti in buone condizioni di salute tranne per sette donne in stato interessante e 17 uomini con esigenze di cure mediche. Innumerevoli gli sbarchi dal ritmo incessante il cui centro di accoglienza è ormai saturo. Occorre prendere drastiche soluzioni poiché il centro andrebbe monitorato con l’urgente intervento delle istituzioni.

Malgrado ciò, gli operatori continuano a dare il proprio contributo per assistere i migranti. La Prefettura, ha assicurato che almeno 400 saranno trasferiti altrove mentre-secondo gli operatori del centro di accoglienza- a Roma tutto tace e fanno orecchio da mercante nei confronti di una città che ha già pagato un prezzo molto alto in termini di immagine e di ricadute negative sulle attività lavorative della popolazione locale.

I governi nazionale e regionale non intervengono e rimangono a guardare dall’alto questa realtà, mentre Pozzallo subirà il tracollo del dissesto finanziario.

Ancora scafisti fermati dalla Polizia Giudiziaria a Pozzallo. Questa volta si tratta di 4 persone ritenute responsabili di aver guidato 3 gommoni ed una piccola barca arrivati a Pozzallo mercoledì scorso. A bordo, complessivamente, 491 migranti . Fra i presunti scafisti anche un cittadino bengalese. Un dato nuovo, questo, per la Squadra Mobile di Ragusa. Mai infatti, finora, era stato fermato uno scafista di questa nazionalità. Si tratta di

LOKMAN UJIR Obaidur, 25 anni. Fermati con lui anche APPIAH KUBI Franklin, ganese di 26 anni, SAMIE Marc, nato in Togo 21 anni fa e YEDIME Thiam, senegalese di 30 anni. Al termine delle indagini gli scafisti sono stati fotosegnalati dalla Polizia Scientifica in quanto autori del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea. 

I migranti hanno raccontato tutti particolari terribili sulla loro detenzione nei capannoni, in Libia, prima di essere imbarcati: in quei capannoni tutti quelli che i libici chiamano “black black” (neri neri),  quindi tutti i centro africani, vengono picchiati anche da bambini di 6/7 anni. In pratica i libici li fanno entrare in una stanza dove ci sono dei bambini che vengono letteralmente educati a picchiare coloro che hanno la pelle nera.  Ad aiutare gli investigatori anche le foto scattate dai soccorritori durante le fasi di avvicinamento al natante. Da sempre la Marina Militare italiana e la Polizia di Stato collaborano per l’individuazione degli scafisti mediante uno scambio dei dati raccolti in mare e quelli raccolti a terra una volta sbarcati. 

Al termine delle indagini gli scafisti sono stati fotosegnalati dalla Polizia Scientifica in quanto autori del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea. Con i quattro migranti fermati oggi, sale ad 87 il numero degli scafisti fermati in provincia di Ragusa dall'inizio dell'anno.

 

 

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