Riceviamo e pubblichiamo
Sig. Presidente, ho appreso con gioia la notizia della sua visita in Italia. Da mesi facciamo appello alle Istituzioni italiane ed europee perché ascoltino il lamento del Sud, martoriato da una crisi agricola e, quindi, economica e sociale senza precedenti e da un tasso di disoccupazione giovanile, e non, da Quarto Mondo. Negli ultimi mesi in Italia siamo stati impegnati sui Matrimoni Gay. Ebbene la legge ieri è passata e l’Italia è in festa. Lo siamo anche noi, perché così possiamo sperare che il Parlamento trovi un po’ di tempo per l’agricoltura. La sua visita, non certo casuale, ha dato impulso alla nostra speranza. A causa di una crisi che morde pesantemente, si sono tenuti tantissimi incontri e affollatissime assemblee in un clima infuocato. Un incontro con Sindaci anche di altre Regioni si è tenuto poche ore fa. Ci siamo chiesti: vuoi vedere che una flebile eco è arrivata anche a Bruxelles? Abbiamo notato che prima Lei ha incontrato l’ex Presidente Napoletano, la Presidente della Camera e il Presidente del Senato, tutti politici del Sud. Sicuramente per avere più dettagliate notizie sulla situazione italiana e, in particolare, sulle problematiche del Meridione d’Italia. Non so cosa avete discusso, ma il comunicato, uscito dopo l’incontro col Governo italiano, mi ha un po’ deluso. Leggo: “Renzi e Juncker fanno pace”, “Italia esempio di accoglienza”, “siamo d’accordo sulla flessibilità”. Sulla pace non ho nulla da dire perché non ho capito la guerra, sul “modello italiano”, neppure, perchè l’Italia e, specialmente, il Sud hanno l’accoglienza nel DNA, la flessibilità la lascio ai tecnici. Noi qui siamo talmente induriti che non flette nulla, quanto prima si spezza tutto. Detto ciò, sig. Presidente, ho l’impressione che non Le hanno detto nulla della vera Italia. Le faccio, col dovuto rispetto, un cordialissimo appello: venga in Sicilia e potrà vedere di persona cosa significa vera accoglienza ed autentica ospitalità. Venga e potrà ascoltare dal vivo il dolore di tanti lavoratori che sono falliti, ma chiedono solo di poter lavorare. Noi sappiamo che Lei può fare qualcosa. Scelga Lei la città. Se dovesse avere problemi, Le offro il Castello di Acate, antico e prestigioso Maniero, storica residenza dei Principi di Biscari. Avrà così modo di vedere territori tra i più fertili d’Europa, per secoli residenza della migliore nobiltà siciliana, oggi luogo di lavoro di imprenditori coraggiosi ed intelligenti che producono eccellenze vitivinicole e agroalimentari uniche al Mondo. Purtroppo vittime di una grave disattenzione da parte delle Istituzioni. Nel Castello avrà modo di apprezzare anche i nostri Beni monumentali e culturali e arricchire l’elenco degli uomini illustri, come Salvatore Licitra, Tenore di fama mondiale, Renato Balestra e Folco Quilici, maestri di chiara fama, e di altri illustri personaggi della nostra terra. Accolga questo umile appello e dimostri che un “uomo venuto da lontano” può farci sentire tutti “vicino”.