L’appello del consigliere comunale e candidato a sindaco, Francesco Aiello, esperiente da anni in materia agricola, da ex assessore regionale alle attività produttive, denuncia una condizione disastrosa ed estenuante per molti produttori agricoli, ridotti al collasso:
“Dove sta il problema? Qual è la causa di tanto disastro? Chi è il nemico nascosto dietro la cortina della caduta dei prezzi sino al fallimento delle aziende? Tutti tacciono. Nessuno osa esporsi per proporre una iniziativa, un intervento, un qualcosa che possa recare aiuto e soccorso a un mondo agricolo avvilito e sofferente. Le misure di salvaguardia previste dai Regolamenti comunitari rimangono inattivate. Le misure anticrisi, sulle quali si è discusso per anni, sono rimaste nei cassetti della politica e della burocrazia europea. Ma la situazione è gravissima e dobbiamo invocare l'attivazione del Fondo di solidarietà nazionale e delle misure del fondo contro i rischi. Fermi non si può stare.” La proposta: “Uniamo le nostre forze. Facciamo appello ai sindaci e ai Parlamentari. La casa brucia. Hanno il dovere di proporre soluzioni. Ritengo che sia necessario costituire un fondo di garanzia e anticrisi all'interno del Mercato ortofrutticolo, gestito da un Consorzio specifico, che sostituisca la inutile, clientelare e illegale Vittoria Mercati. Il fondo avrà una dotazione annuale che sarà formato dall'intervento pubblico del Comune di Vittoria e di altri Comuni, della Regione e di altre Istituzioni e dal concorso di 1 centesimo a kg proveniente singolarmente dai produttori, dai commissionari, dai commercianti. Quando il valore dei prodotti scenda sotto la soglia dei costi di produzione per non più del 25%, i prodotti devono essere ritirati e distribuiti agli Enti assistenziali. I produttori dovranno essere risarciti.” La consapevolezza della realtà che molti produttori vivono: “La situazione è diventata intollerabile. Le vendite sottocosto stanno portando al disastro dell’intero territorio. Decine di migliaia di posti di lavoro si perdono per effetto di una politica di abbandono delle nostre campagne a forme di concorrenza spietate e sleali. Non è vendita quella che porta a cedere il ciliegino a 10 centesimi, ma è rapina.”