Oggi iniziano i festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista “di innaru”, una tradizione ancora presente nei cuori dei vittoriesi, la seconda festività dopo quella di luglio in onore del Patrono di Vittoria. La storia ci racconta dell’intervento del santo nel 1693 in occasione di un terribile terremoto avvenuto in Sicilia sud-orientale causando danni e centinaia di morti. Il suo intervento è stato prezioso e ha salvato la città in preda a una scossa violenta avvenuta l’11. Vittoria non registrò molte vittime anche se la Chiesa Madre e due conventi furono danneggiati. Perché si attribuisce al santo la salvezza della città? Una leggenda narra che la sua statua sia stata trovata decapitata dopo il sisma, come se San Giovanni si fosse sacrificato per la cittadinanza. Altri, invece, raccontano che i fedeli portarono la statua fuori e, frenò il terremoto. Quest’anno il Comitato ha strutturato il programma in onore del santo prima con una festa interna, prevista in data odierna e, quella esterna domenica prossima con la presenza del vescovo Mons. Cuttitta con messa e processione del simulacro lungo le vie del quartiere della Chiesa Madre.