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Raffo: "CARTESIO 4: Io, la Corte dei Conti e il Kaos"

“Quelli che ballavano erano visti come pazzi da quelli che non sentivano la musica" (F. Nietzsche)

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Il sindaco Raffo ci prova a spiegare quelle che sono le sue intenzioni sul risanamento della pubblica amministrazione di Acate ma quali sono le sue profonde perplessità? Forse di non essere stato compreso, forse di aver poco percepito la gravità della situazione amministrativa e così si è avvalso della facoltà di dubitare. Un dubbio sovrastato dalla parvenza della realtà che lo ha catapultato nella consapevolezza della crisi economica del Comune. E così si aggrappa alla filosofia per trovare conforto e soluzione al dilemma affrontando la Corte dei Conti che lo richiama su criticità di bilanci pregressi e persiste nell’imporre altre criticità. Così scrutando ulteriormente le carte scopre anomalie e gestioni disinvolte: debiti per l’importo di 2 milioni di euro del 2014, 3 milioni sforando il Patto di Stabilità e altri 5 milioni di euro di debiti per via di cartelle pazze. Ma come può un sindaco venirne a conoscenza, solo alla fine di tutto ciò? Un sindaco cui si chiede solo, di apporre una firma per accedere ai mutui? Una barca che rischia di affondare, insomma e ben pochi e soprattutto il passato si assumono la responsabilità di vera efficienza amministrativa ormai assente che non ha saputo recuperare nulla della Gestione Finanziaria dell’ente. Come reagire in tal senso? Forse occorrerà una rivoluzione? Ma il sindaco non molla sostiene che il 2016 sarà l’anno della rivelazione e della decisione finale! Una rinascita in tutti i sensi!

Di seguito riportiamo quanto inviatoci dallo stesso primo cittadino di Acate.

"La mia sorte era segnata, almeno per quelli che non “sentivano” la musica. Avevano preparato un piano perfetto, sperando nella mia malattia o in un passo falso. Indubbiamente ho commesso un errore, non ho utilizzato a sufficienza la categoria del Dubbio, convinto (che ingenuità!) che Dirigenti e impiegati omettessero di dirmi tutto sul disastro finanziario del Comune per il nobile scopo di “non togliermi il piacere della scoperta”. Che bravi! Cartesio, però, mi ha richiamato all’ordine: “Se vuoi diventare un vero cercatore della verità, almeno una volta nella tua vita devi dubitare, il più profondamente possibile, di tutte le cose”. E di tutti, gli dico io. Forse ho tentato. ma non “profondamente”. Da questo peccato originale hanno avuto origine il mio travagliato e, a volte, dolorosissimo percorso amministrativo e la difficoltà di uscire dalle sabbie mobili del disastro finanziario e della voragine di debiti. Pazienza! Mi soccorre, però, Nietzsche quando mi ricorda che preferisce “gli uomini che cadono, se non altro perché sono quelli che attraversano” la palude e portano in salvo la famiglia. E noi, caro Nietzsche, usciremo dalla palude. La Corte dei Conti condivide il nostro ragionamento, anche se ancora ci chiama alla sbarra (18 dic. 2015) per cose che non ci riguardano, cioè “criticità” nei bilanci degli anni passati. Ironia della sorte! La Corte parla di “criticità”, che già noi evidenziammo nel giugno del 2014 e che ci hanno procurato improperi e note di scherno dentro e fuori le mura comunali. Ma c’è altro! Dopo, con altri documenti abbiamo evidenziato anomalie e gestioni disinvolte: vedi richiesta di chiarimenti del 3 settembre 2014 (causa improvvisa apparizione di un debito di 2 Milioni di Euro); vedi richiesta di chiarimenti del 18 dicembre 2014 ( per un’altra improvvisa apparizione di un debito di 3 Milioni di Euro, che ci ha mandato in rovina, ci ha fatto sforare il Patto di Stabilità e, ahimè, procurato una denuncia alla Procura per mobbing e stalking da parte della Dirigente dei Servizi finanziari); vedi richiesta di notizie dell’ottobre 2015 (per la scoperta di un altri 5 Milioni di Euro di debiti). La Magistratura ci dirà se un Sindaco ha il diritto di chiedere ad un dirigente dei SS. FF. la natura, la quantità e la causa di Debiti di cui non si è mai saputo nulla e di cui non si è mai avuta una comunicazione, tranne all’ultimo momento, “a piattu ministratu”, e solo per mettere la firma alla richiesta dei Mutui. Dunque, solo per firmare le cambiali e, cioè, fare Debiti per pagare Debiti! Solo la firma, e nulla più. Nessun diritto alla conoscenza, tranne qualche relazione zeppa di leggi, articoli e commi che sistematicamente, ma senza alcun vantaggio per noi, la Corte dei Conti ha demolito. In attesa della Magistratura, saremmo curiosi di sentire tutti i vecchi e nuovi “proff.” di Economia e Finanza che sapevano tutto ed oggi grilleggiano. Alcuni documenti sono illuminanti. Mi sembra di sentirli in Consiglio Comunale: “Sig.ra Sindaco, dicono C. C. e P. B, ad Acate non è garantita una vera giustizia fiscale. Addirittura vengono richiesti tributi già versati… E’ assurdo che un cittadino debba dimostrare di essere nel giusto”. (Correva l’anno del Signore 2001!) Si aggiunge al coro delle proteste un altro consigliere (A.N.): “Sig.ra Sindaco, sono arrivate nuove cartelle della spazzatura relative al 1999 con un rincaro ingiustificato e il servizio è ancora da Terzo Mondo”(Correva l’anno del Signore 2002!). Un altro rincara la dose: “Sig.ra Sindaco, dice B. L., sono stati emessi numerosi avvisi di accertamento per il recupero di somme non pagate…e i cittadini hanno già pagato”. Pensate, parecchi di questi signori e signore poco tempo dopo siedono al posto di comando del Comune, alcuni ancora oggi calcano la scena politica, qualcuno siede in Consiglio. Ebbene, ieri non hanno fatto nulla, oggi negano, offendono e vigliaccamente osteggiano qualsiasi nostro tentativo di sistemare la barca, che sta affondando. Le “cartelle pazze” e il riaccertamento di 5 Milioni di Debiti di questi giorni confermano in modo eloquente l’assoluta e storica mancanza di una governance nella gestione degli uffici e una organizzazione del lavoro di stampo medioevale, con uffici e impiegati da molti anni lasciati soli e senza una dirigenza che avesse una pallida idea di scienza dell’organizzazione, nè un minimo di conoscenze dei più elementari principi di efficienza, efficacia ed economicità. Infatti anche ora si sono mandate cartelle, risalenti al 2009 e al 2010, senza un preventivo controllo, lasciando intendere che i cittadini non avevano pagato e che, quindi, c’erano da incassare migliaia di Euro utili per il Bilancio. Nulla di più falso. I cittadini per la maggior parte hanno pagato, i soldi sono stati incassati e sono stati spesi, ma non registrati. E nei Bilanci sono stati inseriti come somme da incassare. Ecco come dopo tanti anni si arriva al dissesto e al fallimento del Comune, che ha origini lontane, come attestano i sopracitati documenti risalenti al 2001 e al 2002. E a noi non è stato concesso nemmeno il beneficio del dubbio ed è stata considerata un’offesa la nostra richiesta di chiarimenti. Appare chiaro che ci troviamo di fronte ad un sistema fallimentare che richiede radicali processi innovativi, con l’ausilio di validi professionisti e dei nostri impiegati, per imprimere un forte cambio di passo e invertire la rotta verso la chiarezza dei Conti e la trasparenza della Gestione finanziaria. La posta in gioco è altissima: al punto in cui siamo, l’efficienza degli uffici e la rivoluzione già avviata con l’acqua della Diga, con la spazzatura, che deve diventare una risorsa economica, con il taglio della bolletta dell’Enel, che pesano come macigni sulle tasche dei cittadini e sulle casse del Comune, sono la premessa indifferibile per abbassare le spese, salvare il Comune e la comunità acatese dal disastro. E, ovviamente, avviare nel tempo un percorso di riduzione delle tasse. Non conosciamo altri rimedi. O una vera rivoluzione o la fine. Noi siamo per la rivoluzione. Ma, proprio perché trattasi di una Rivoluzione, ne vedremo di belle con i “proff” di turno che saltellano armati di Carta Bollata e mitragliano dal palcoscenico dei pupi! Il 2016, alla luce di quanto già programmato, sarà l’anno decisivo. E per il 2016 rinnoviamo ai nostri Concittadini, ai cittadini di altri comuni che ci danno il privilegio di risiedere a Marina di Acate nel periodo estivo, agli stranieri che vivono e/o lavoro ad Acate, alle persone che attraversano momenti difficili, agli anziani, che sono un patrimonio umano e valoriale insostituibile, ai giovani che meritano un futuro più certo, a Tutti l’augurio affettuoso e sincero di un Nuovo Anno di serenità e benessere."

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