In ogni città che si rispetti si onora un Santo patrono, un amico “speciale” che veglia sulle sorti e la vita della comunità cittadina a lui/lei affidata ed impetra dal cielo grazie abbondanti per i suoi abitanti.
Ogni festa ricorda la storia, il martirio, i miracoli, la vita stessa del santo protettore, storie spesso farcite dal mito, dalle leggende, dalle tradizioni popolari, che rendono ancora più aurea la sua figura e la sua devozione.
Tra queste tradizioni non possiamo non ricordare quelle culinarie: a Vittoria, in particolare, durante la festa di San Giovanni Battista, è usanza fare i ciappi, i buttigghi i pummaroru, u strattu.
Al santo precursore di Cristo, sono legati anche vari riti - assolutamente non magici o di superstizione – bensì modi come altri per leggere gli avvenimenti legati alla terra, alle colture, al tempo, alla vita in generale, che venivano posti sotto l’egida del santo patrono.
Alcune tra queste sono state rispolverate dalla fuliggine e dall’oblio del tempo e riproposte con vigore sulla pagina social dedicata alla “festa di San Giovanni”, perché diventino memoria e testimone da consegnare soprattutto alle più giovani generazioni.
I Puositi sono una delle tante usanze legate alle antiche tradizioni popolari compiute nella giornata del 24 giugno. Consiste nel preparare tanti bastoncini di legno con attorcigliato un fogliettino di carta tagliato strettissimo di cui rimangono solo pendenti i due capi. Una volta ottenuto "u puositu", si impugna (uno o più di uno) e chiesta prima la grazia per l’anima (a razia di l’arma) si chiede la grazia per cui si sta compiendo il rito; segue un Gloria al Padre e una preghiera rivolta al Santo patrono. Subito dopo si prendono i due estremi di carta e si inizia a tirare: se la carta si spezzata in due, la grazie richiesta avrà luogo.
Come già detto, questi “riti” sono legati ad antiche forme di tradizione e devozione popolare e nulla hanno a che vedere con pseudo riti o formule magiche; recuperare queste forme devozionali legate alla nostra cultura contadina, è segno di attenzione e di grande civiltà.