24 aprile 1607.
Quel giorno, 415 anni fa, sei nata Tu, Vittoria.
Tu che sei madre e casa nostra, dei nostri padri e dei nostri figli. Di chi ci ha preceduti e di chi verrà dopo.
Pulchra Civitas in Camarinam, così ti chiamarono tanti anni fa. Queste parole furono scolpite nel tuo stemma.
Un'aquila, perchè potessi volare alto.
Un grappolo d'uva, perchè le Tue energie fossero il lavoro e la terra.
Una corona, perchè rimanessi per libera da qualsiasi altro padrone che non fosse il tuo popolo.
Una scritta per condensare la tua bellezza e le tue origini, ciò che sei stata e sempre sarai.
Buon compleanno, Vittoria, di anni ne sono passati 414.
Quanta strada, i monumenti a raccontare l'arte e l'ingegno del popolo, le campagne la passione e l'ingegno, la storia l'amore per la libertà .
Siamo fieri di Te. Orgogliosi di portare scritto in fronte, il tuo nome, sempre e nonostante tutto: perchè anche chi vorrebbe andarsene, una volta distante da te, è preso dalla nostalgia, e prima o poi ritorna.
Stanchi siamo, però, di parlare solo al passato, il tempo della vita è il futuro.
Quanto abbiamo sbagliato, Vittoria.
Tu lo sai.
Tu conosci i nostri errori, le ferite.
Aiutaci a guardarci allo specchio, a riconoscerci, a riconoscerti.
Guidaci nella tua, nostra rinascita.
Usa l'esempio dei padri, il rigore degli onesti, l'intelligenza dei giovani, il lavoro del tuo popolo.
Fai di esse le risorse per il Tuo domani. Che è anche il nostro.
Buon compleanno, Vittoria, e che, oltre a San Giovanni Battista, ti assista, soprattutto, il nostro esempio, il nostro essere buoni Cittadini.
Buon compleanno, cara