Mi viene riferito che ancora una volta il Dott. Dispenza, venendo meno all’obbligo di non interferire con la campagna elettorale in atto, non abbia esitato a dichiarare nel corso di una cerimonia, per altro dedicata alla commemorazione dell’assassinio dei due bambini D’Antoni , che Vittoria non si trova in questa situazione di degrado materiale e morale per il concatenarsi di situazioni che hanno portato allo scioglimento e per le difficolta’ operative e gestionali incontrate dalla Commissione, ma che invece la citta’ e’ stata sempre cosi’, sconquassata come sempre negli ultimi suoi cinquant’anni di vita. Detta li’, a scuola, alla presenza di Autorita’ dello Stato e Sottosegretario. Proprio non ce la fa. Lo spirito fazioso che lo anima ( e’ stato anche proposto in questi mesi come sindaco di Torino da Fratelli d’Italia) lo spinge a straripare e a mettersi in conflitto con gran parte della Citta’ che non gli aggrada, e cioe’ con la maggioranza dei Vittoriesi. Mi sentirei un codardo se non glielo facessi sapere. E a ricordargli che non credo che lui fosse lì’ per giustificare il suo operato nella gestione del Comune di Vittoria, in questi lunghissimi anni di gestione commissariale, o per spiegare le scelte da lui compiute a mandato scaduto, mentre la citta’ e’ in attesa di eleggere democraticamente i propri organi istituzionali. La Relazione sullo scioglimento e’ incentrata sugli ultimi 12 anni. Ma il tasto per il Dott. Dispenza rimane li’, sui mitici 50 anni tanto di moda tra i suoi commilitoni della Destra vittoriese ( e non solo ). O sui quarant’anni del Mercato. O sulla inesistenza da sempre di un Direttore del Mercato. O sui tubi rotti ( e non riparati). O sull’acqua che manca per colpa dei cinquant’anni. Sappia che i cittadini di Vittoria sono indignati per il modo in cui e’ stata gestita la citta’ in questi drammatici anni dello scioglimento. Lasci il Dott. Dispenza che il Popolo vittoriese possa andare al voto serenamente, senza queste iniezioni depistanti e oltraggiose che di tanto in tanto ci propone, consapevole che esse feriscono i cittadini che per decenni hanno lavorato con onesta’ e dedizione allo sviluppo di questo territori