“Solo un rapido confronto tra Scoglitti e Marina di Ragusa rivela diversi percorsi di sviluppo urbanistico, con aree dove risulta insufficiente l’attenzione per la costruzione di un’immagine spendibile all’esterno e la cura del territorio”.
Queste parole scrivevano in un rapporto due tecnici dell’ateneo di Piacenza incaricati nel 1998 in un rapporto sulla nostra economia.
Parole che mi sono tornate in mente oggi in questo fine settimana con una Scoglitti baciata dal sole.
Parole che certificano inequivocabilmente il fallimento politico, amministrativo e di visione di chi ha fatto sei volte il sindaco di questa città e che oggi propina slogan che sembrano perfino irridenti:
“Scoglitti prima di tutto”. Scoglitti prima di tutto? Ma se è stato il “sempreverde” sindaco a distruggere l’immagine di Scoglitti permettendo un abusivismo incontrollato, ad “uccidere” la movida, a impedire lo sviluppo del porto, a non realizzare un impianto di depurazione adeguato, a non far sviluppare alcuna grande opera pubblica.
Rispetto alle altre realtà iblee siamo lontani anni luce e le responsabilità non sono di certo le mie: quando Aiello ha fatto il sindaco per la prima volta avevo 2 anni.
Ma la mia generazione e la generazione dei miei figli stanno pagando errori su errori.
La speranza c’è: è voltare pagina e proseguire nel solco del lavoro avviato.
Il progetto e i fondi per il nuovo lungomare ne sono un esempio concreto.