“La comunità ragusana continua a domandarsi che senso abbia convocare una seduta del Consiglio comunale nella giornata di martedì 17 marzo, in piena situazione di emergenza per il coronavirus. Mentre da un lato si chiede alla città, giustamente, di stare a casa, in ossequio ai decreti emanati dal Governo nazionale, dall’altro perché si sceglie di riunire il civico consesso? Quali sono questi atti straordinari e indifferibili di cui la città non può fare a meno? E’ questo l’interrogativo che ci poniamo”. Lo afferma il presidente dell’associazione Ragusa in Movimento, Mario Chiavola, il quale stigmatizza la decisione assunta dal presidente del Consiglio comunale, Fabrizio Ilardo. “Al di là dei punti inseriti all’odg – continua Chiavola – è l’esempio che si dà alla cittadinanza che è completamente sbagliato. Esempio che, venendo da una istituzione, dovrebbe essere ineccepibile. E, invece, che cosa accade? Martedì un gruppo di consiglieri si riunirà, come se nulla fosse, in un’aula consiliare che, per conformazione, non potrà neppure contenerli tutti rispettando l’obbligo del metro di distanza interpersonale. La minoranza sarà presente con un rappresentante per gruppo mentre la maggioranza dovrà necessariamente essere presente in forza per esitare i punti all’odg. In un momento come questo, ci sfugge davvero la logica di tutto ciò. Tra i punti, anche una variazione di bilancio e un debito fuori bilancio. Ma davvero, considerata la situazione di emergenza straordinaria, non si potevano trovare altre soluzioni? Davvero non si può in qualche modo rimandare questa seduta? Ma che esempio darete ai ragusani? Speriamo che qualcuno in seno a palazzo dell’Aquila si ravveda e che la seduta del Consiglio comunale possa essere revocata”.