Mentre in tutta Europa si cercano soluzioni per la mobilità sostenibile e si incoraggia il bike to work, fenomeno in crescita anche in Italia, a Vittoria si fa controtendenza.
Ed è così che la Via Cavour, unica zona chiusa al transito veicolare, viene interdetta all'uso delle bici. Ciò senza aver prima pensato di individuare percorsi alternativi per chi ci prova a non contribuire alle emissioni di co2, a non aumentare i livelli di traffico in centro ed a non infierire sul già ridotto numero di parcheggi. Da ieri, se vuoi andare in bici, devi caricare tuo figlio sul seggiolino e ti devi immergere bel traffico delle vie del centro, non trovando lo spazio per passare oltre le macchine in coda e respirando a pieni polmoni gli scarichi!
Il gruppo di fratelli d'Italia- vittoria non ci sta e, per mezzo dell'ex consigliere Monia Cannata, rappresenta tutta la propria amarezza per l'iniziativa presa dalla Commissione Prefettizia. "Nella nostra pur brevissima esperienza amministrativa, stavamo cercando di dare alla città una prospettiva diversa ed ecosostenibile: lo abbiamo fatto introducendo coraggiosamente la raccolta differenziata che sorprendentemente ha dato risultati esaltanti (con livelli di frazioni differenziate che hanno superato il 65%); Avevamo promosso le giornate ecologiche con la chiusura al traffico veicolare di alcune vie nelle domeniche di primavera; avevamo lavorato al reperimento di fondi per la creazione di aree verdi e, con i finanziamenti di Agenda Urbana, avevamo progettato l'acquisto di bus urbani elettrici. Riteniamo che l'ecosostenibilita' sia la direzione che ogni politica di sviluppo deve incentivare. Oggi, invece, subiamo un provvedimento che va nella direzione opposta.
Dall'esultanza di un gruppo di anziani politici, aprendiamo che il provvedimento era stato sollecitato per far fronte alle scorribande di pochi scalmanati. Mi chiedo come possa garantirsi l'applicazione dell'ordinanza se gli stessi mezzi a disposizione dell'ente non riuscivano gia' ad assicurare i controlli prima. Proponiamo di consentire l'accesso alle bici almeno nelle fasce orarie serali e mattutine, quando il transito pedonale è quasi inesistente. Impedire alle famiglie uno spazio per la promozione di una attività sana, anche solo nelle ore serali, è l'ennesima sanzione che la collettività non merita: auspichiamo, pertanto, che la Commissione riveda l'ordinanza almeno in tale ultima direzione.