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Comiso, la sanità e l'ospedale al centro del dibattito politico-elettorale

Dichiarazioni dell'on. Digiacomo

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La sanità, ed in particolare il futuro dell’ospedale di Comiso, è uno dei punti chiave della campagna elettorale per le amministrative. L’on. Pippo Digiacomo, ex presidente della Commissione Regionale Sanità, interviene per fare chiarezza contro quella che definisce "tanta ignoranza e falsità”. 

“Vale la pena ricordare- spiega- che la Legge Balduzzi, legge nazionale del 2012 del Governo Monti, ha disposto che tutti gli ospedali con meno di 60 posti letto andassero chiusi (Comiso è andato sotto soglia dopo la chiusura dei reparti di Ostetricia, Pediatria, Urologia, etc... avvenuti quando il sottoscritto non era più sindaco di Comiso, ma ricordo che anche allora mi sono schierato nella protesta accanto al Sindaco Alfano).
Per cui, Lucia Borsellino ed io abbiamo lanciato l’idea degli ‘Ospedali Riuniti’, cioè quella di considerare unico ospedale Comiso e Vittoria con un’offerta Sanitaria diversificata: tant’è che a Comiso ci sono reparti che a Vittoria non ci sono. Ad esempio: Otorino, Lungodegenza, Chirurgia One Day Surgery, importanti servizi territoriali come la Residenza Sanitaria Assistita ed un centro d’eccellenza come la Riabilitazione. Inoltre, va ricordato che il Pronto Soccorso è stato chiuso dopo la mia mancata elezione alla Regione, cosa per la quale mi sono incatenato davanti allo stesso. Ritengo quindi che bisogna potenziare il presidio d’Emergenza Urgenza con più medici di pronto soccorso; vanno poi aperti i reparti di Geriatria, potenziati i laboratori e investiti i 15 ml euro da noi individuati per adeguare ai tempi attuali il ‘Regina Margherita’ e bisogna procedere ad una campagna d’informazione: abbiamo a cuore la salute dei cittadini, non la menzogna per la conquista del voto basata sull’ignoranza dei fatti e la malafede”.

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