I Carabinieri di Ragusa hanno arrestato per l’ennesima volta Rosario SCROFANI, ragusano di 54 anni, che dall’ottobre 2013 stava scontando una misura cautelare agli arresti domiciliari per “Violenza sessuale” aggravata (poiché perpetrata in danno di minorenni) e continuata (poiché consistita in più episodi attuativi di un medesimo disegno criminoso).
Stavolta però si tratta di un provvedimento definitivo. SCROFANI è infatti stato condannato a 5 anni di reclusione per i fatti per i quali fu tratto in arresto una prima volta il 3 aprile 2013: gli abusi sessuali su due bambine rumene, le figlie della sua compagna dell’epoca.
In questi anni SCROFANI è più volte stato al centro della cronaca giudiziaria del capoluogo ibleo, soprattutto per la sua spiccata propensione all’evasione dagli arresti domiciliari: denunciato decine di volte per evasione nel solo 2015, arrestato in flagranza per ben 6 volte, una delle quali anche per “Resistenza” e “Lesioni personali” a Pubblici Ufficiali.
Stavolta, in virtù della sentenza definitiva di condanna, passata in giudicato lo scorso 1 luglio, per il 54enne si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Ragusa: l’uomo è stato rintracciato dai militari operanti mentre faceva rientro a casa dal lavoro (Rosario SCROFANI, dipendente della Regione Sicilia–Dipartimento Protezione Civile Ragusa, con la qualifica di ragioniere, era infatti autorizzato a recarsi quotidianamente presso il proprio luogo di lavoro), tratto in arresto in virtù dell’ Ordine di Esecuzione per la Carcerazione a firma del Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Marco ROTA e condotto presso la caserma del Comando Provinciale Carabinieri, in Piazza Caduti di Nassirya. Successivamente, espletate le formalità di rito, lo SCROFANI è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Ragusa, ove sconterà la pena detentiva sino all’aprile del 2018.