La Questura di Ragusa nel mirino di un 43enne ragusano, arrestato nella notte. Tutto è iniziato quando, intorno alle 22.40, una pattuglia della Stazione Carabinieri di Ragusa è passata davanti alla Questura di Ragusa durante uno dei servizi di controllo del territorio e degli obiettivi sensibili. I militari hanno, in quell'occasione, notato una Fiat Bravo parcheggiata vicino all’ingresso. Dall'auto è sceso un uomo che, dopo aver prelevato dal bagagliaio una bombola di gas gpl, la posizionava sul marciapiede.
Insospettiti da questi movimenti, i militari, fermandosi, si sono avvicinati al soggetto notando che aveva il volto parzialmente travisato da un cappellino ed una sciarpa. Allo stesso hanno quindi chiesto perché fosse lì e cosa stesse facendo. L'uomo, come se nulla fosse, ha subito precisato che stava per collocare un ordigno. A quel punto i militari, approfittando di un momento di distrazione dell'uomo, sono riusciti ad avvicinarsi, a bloccarlo e ad ammanettarlo, scongiurando ogni ulteriore azione di pericolo. La bombola di gas, di fatto, è risultata essere già stata confezionata per facilitare l’accensione con del cotone idrofilo imbevuto di benzina che l’uomo aveva inserito negli incavi sulla sommità e sul fondo della stessa. Durante le fasi concitate è intervenuto anche personale della Questura di Ragusa che, accortosi di quanto stesse accadendo, veniva in aiuto dei militari dell’Arma.
L'uomo, A.D.M. ragusano, celibe, disoccupato ed incensurato, è stato arrestato in flagranza per il reato di strage e la bombola è stata messa in sicurezza. L’attività svolta nell’immediatezza dai militari del Comando Provinciale dei Carabinieri e dalla Questura di Ragusa ha inoltre consentito di rinvenire all’interno dell’autovettura il materiale utilizzato per il confezionamento dell’ordigno: cotone idrofilo ed una tanica da due litri parzialmente piena di benzina. Durante la perquisizione, estesa anche nell'abitazione del 43enne ragusano, sono stati rivenuti vari scritti dal contenuto delirante e relativi al fatto che lo stesso si sentisse perseguitato da hacker informatici. Sono in corso ulteriori indagini congiunte al fine di chiarire ulteriormente le motivazioni del gesto e di valutare le condizioni psichiche dell’arrestato. L'uomo si sarebbe infatti giustificato asserendo di non essere stato sufficientemente cautelato nel contrasto agli hacker.
Nella sua abitazione sono state rinvenute 2 cartucce calibro 38 special, illegalmente detenute e di cui il ragusano non ha giustificato la provenienza. Per questo è stato anche per cui è stato altresì denunciato per detenzione abusiva di munizioni.