Si riapre il discorso, anche se in effetti non si è mai chiuso, riguardo il caso Gambina: la Procura di Ragusa ha posto i “sigilli” all'aula scolastica e agli spazi attigui del locale, dove come avevamo già informato, in uno scenario di morte per il giovane Roberto, avvenuta il 20 novembre scorso.
Dopo l'esposto presentato dai genitori, le indagini procedono proprio per fare luce sulla morte del figlio all'interno dell'istituto Lanza.
I Carabinieri sequestrano la scala, il cortile e gli infissi del secondo piano che accedono alla scala principale e al “ballatoio” dell'immobile, con mandato della Procura.
I genitori di Roberto non hanno mai creduto al suicidio del figlio, ritenendo anomala la pista del suicidio a causa delle lesioni che, secondo loro, sono inspiegabili sul corpo del giovane.
Anche se grazie ad un altro particolare e cioè la posizione innaturale del corpo dopo l'impatto al suolo rispetto al presunto lancio volontario nel vuoto, ci sarebbero anche le tracce di sangue sui gradini della scala esterna, ritenute incompatibili con la versione del suicidio.
Allo stato attuale il reato ipotizzato è istigazione al suicidio.