La Polizia di Stato questa notte ha eseguito le catture dei tre destinatari delle ordinanze di custodia cautelare e numerose perquisizioni, con il contributo degli uomini della Squadra Mobile di Ragusa e Catania, del Commissariato di Vittoria, della Squadra Volanti e delle unità cinofile di Catania per la ricerca di armi ed esplosivi. Si tratta dell'operazione denominata Box, ovvero cassetta; nome scelto proprio perché i tre arrestati si occupavano prevalentemente di commerciare cassette in legno e plastica. 30 gli uomini impiegati nell'imponente operazione necessaria perché oltre ai tre arresti, bisognava perquisire faraoniche ville ed enormi aziende di proprietà dei tre. Le unità cinofile, invece, sono state necessarie per poter ricercare armi, considerato che per gli inquirenti i tre soggetti avevano avuto la disponibilità di pistole di vario calibro. Le perquisizioni davano esito negativo ad eccezione di una, che ha permesso di acquisire importanti elementi probatori, considerato che sono stati rinvenuti titoli e contanti per quasi 450.000, tra cui assegni bancari, molti dei quali firmati in bianco. Tutti questi dati verranno analizzati con attenzione dalla Polizia Giudiziaria nei prossimi giorni. Il denaro, invece, stato gi depositato in attesa dell'esito delle indagini che verranno condotte per appurare la provenienza del contante e degli assegni. Secondo l'accusa Giacomo Consalvo 60 anni, ed i suoi figli Giovanni e Michael, di 35 e 26 anni, avevano imposto alle ditte del mercato Ortofrutticolo di Vittoria cassette e prodotti per l'imballaggio, con l'aggravante di aver agito con il metodo mafioso, avvalendosi della forza dell'intimidazione e della condizione di assoggettamento ed omert derivante da quella che gli inquirenti definiscono contiguità con il clan mafioso degli “stiddari”, i Dominante. Le indagini, durate anni, hanno permesso di raccogliere gravissimi indizi di colpevolezza. Tra questi tantissime intercettazioni telefoniche ed ambientali. Nelle telefonate emergono vari episodi in cui i tre raccontano di aver minacciato, picchiato, fatto estorsioni e, nel caso di Giacomo Consalvo, di avere rapporti abbastanza diretti con Totò Riina. La Polizia di Stato invita dunque gli onesti imprenditori a denunciare e fa sapere che le indagini proseguiranno, così da garantire a chi opera all'interno del mercato ortofrutticolo di Vittoria di poter lavorare senza il peso di soggetti contigui alle associazioni mafiose.