La Polizia a seguito di questo nuovo sbarco, ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di altri 4 scafisti due dei quali minori: JANG Abdullah, nato in Senegal il 02.01.1996, ALIU Issah, nato in Ghana il 25.05.1970, M.A. senegalese di 16 anni e J.I. senegalese di anni 17.Sono loro secondo i testimoni coloro che hanno condotto gommoni e piccole barche cariche oltre modo di migranti partiti dalle coste libiche. I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l'ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante. I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri. MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE Alle ore 06,07 del giorno 30.08.2016, la motonave “JAGUAR” procedeva al soccorso di tre gommoni carichi di migranti e si avvicinava per rendere loro assistenza. Immediatamente dopo ed ancor prima di procedere alle operazioni di recupero dei tre gommoni procedeva con estrema sollecitudine al salvataggio di un altro gommone in affondamento. Alle ore 10,31 successive la predetta motonave puntava un battello semisommerso carico di migranti procedendo al recupero di circa 154 persone Ultimate le operazioni di soccorso di 4 gommoni, la predetta unità navale faceva rotta verso il porto di Pozzallo dove giungeva alle ore 08.20 di ieri, con a bordo un totale complessivo di 473 migranti. Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti venivano trasferiti presso il locale Hotspot per le operazioni di identificazione. ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA Il lavoro degli agenti della Polizia è sempre molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria. Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti. Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni. Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana, Esercito Italiano ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche. Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza. La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta. LE INDAGINI Gli uomini della Polizia di Stato - Squadra Mobile Questura di Ragusa - con la partecipazione di un’aliquota dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno concluso le indagini in ordine al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in 14 ore. Le indagini della Polizia iniziate subito dopo il fermo di altri 7 scafisti dello sbarco del girono prima, sono state celeri, difatti grazie alla collaborazione dei migranti, è stato semplice individuare gli scafisti. Gli investigatori hanno dovuto fare tutto in fretta data l’immediata partenza dei migranti una volta ultimate le fasi del fotosegnalamento. Nonostante tutte le difficoltà logistiche dovute al normale sovraffollamento della struttura per le primissime ore, la Polizia ha saputo individuare gli scafisti anche questa volta. In questo caso sono stati registrati altri due minorenni che, non avendo molto denaro per la partenza, si sono offerti di condurre il gommone fino a destinazione, mettendo in serio pericolo di vita tutti i migranti. Quest’anno sono stati fermati ben 24 minorenni responsabili del reato di favoreggiamento, dato che non era mai stato registrato nel passato. È probabile che gli organizzatori libici trovino, nell’incoscienza dei minori, molto più facile “arruolarli” facendoli diventare scafisti, fornendo loro pochissimi strumenti e mettendoli in serio pericolo. Uno degli scafisti è stato anche “immortalato” da uno dei passeggeri che voleva una foto ricordo di chi li aveva condotto in Europa. Gli scafisti fermati sono stati fotosegnalati dalla Polizia Scientifica in quanto autori del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per poi essere condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea. LA CATTURA Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria. BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA Nel 2016 sono 139 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.