Era l’11 febbraio 2010 e dalla bocca del sindaco Raffo uscivano queste parole, piene di rabbia e veleno, in un documento intitolato, addirittura, “La Beffa e l’Inganno. Ovvero l’arroganza del potere: il Sindaco ci caccia da Marina di Acate, dopo averla saccheggiata”:<> Era il 7 settembre 2010 e Raffo ritorna alla carica: <>. Non sono parole inventate. Sono le parole tratte dai documenti di Rinascimento Acatese, parole di Raffo!!! Oggi, 10 settembre 2015. La storia si ripete ma, questa volta, sindaco è l’individuo che blaterava solo qualche anno fa. Andate a Marina di Acate e verificate in che condizioni, disastrose, è il lungomare, dopo il nubifragio del 9 settembre. Tutto distrutto, tutto nel più completo abbandono. E adesso cosa dirai, Raffo? Dirai le stesse cose che dicevi al tuo predecessore? Dirai che il lungomare è declassato a particelle catastali? Dirai che il lungomare è in stato di abbandono? Dirai che i tuoi lunghi studi hanno ridotto Macconi a desolante zona rurale? Dirai che anche tu che il lungomare disastrato è frutto di una politica dissennata, dell’incuria e della tua latitanza? Lo hai fatto un intervento a monte e non a valle? Hai evitato ulteriori danni e scempi del nostro territorio? Cos’è questa: beffa, inganno o arroganza del potere? Si ponga queste domande, utilizzando le sue stesse parole. Siamo certi che, nonostante l’inevitabile senso di vergogna, una scusa dinanzi alla popolazione la troverà. Nel contempo, noi acatesi ci godiamo la nostra Tripoli del Nord! Vergogna!