I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Ragusa, insieme agli Ispettori del Lavoro civili e su impulso del Direttore Territoriale del Lavoro, hanno proseguito nelle consuete attività ispettive nel commercio, in agricoltura e in edilizia continuando a scoprire lavoro nero, irregolarità e inosservanza delle regole minimali di sicurezza negli ambienti di lavoro. I risultati non si sono fatti attendere e così: - a Ragusa, in un bazar cinese, veniva contestato l’illecito utilizzo senza autorizzazione del Direttore della DTL dell’impianto di video sorveglianza e impiegabile solo con accordo sindacale secondo la legge 300 del 1970; - a Modica, in un altro bazar cinese, veniva riscontrata la presenza di 1 lavoratrice in nero; - a Modica, in un negozio di abbigliamento venivano sorpresi 2 lavoratori in nero su 3 presenti per cui si procedeva alla sospensione dell’attività imprenditoriale; - a Ragusa, una cooperativa sociale esercente una casa di riposo privata, impiegava 2 lavoratori in posizione d’irregolarità , facendo scattare così sanzioni amministrative; - a Vittoria, in un’azienda agricola, all’imprenditore veniva contestato l’impiego di 1 lavoratore in nero extracomunitario privo di permesso di soggiorno; - ancora a Vittoria, in una seconda azienda agricola, veniva sorpreso 1 lavoratore in nero extracomunitario anch’esso senza permesso di soggiorno; - ad Acate, veniva controllata un’impresa edile, in cui venivano contestate al titolare la mancata visita medica per gli operai e la mancata redazione del Piano Operativo di Sicurezza (POS), nonché riscontrata la presenza di 1 lavoratore in nero. Sono stati in sintesi: - controllate 25 aziende e 37 lavoratori; - sorpresi 7 lavoratori in nero e 2 irregolari - contestate sanzioni amministrative per 22.000,00€; - ammende per 18.208,00€; L’Arma, sotto l’egida della Direzione Territoriale del Lavoro, prosegue la campagna di controlli di settore, ma continua a riscontrare una realtà lavorativa che non si avvale delle possibilità introdotte dal Jobs Act, né delle numerose depenalizzazioni introdotte anche dalla recente legge 6/2016. L’augurio è che tali fenomeni possano diminuire sempre più e che la consapevolezza dei propri diritti e doveri si radichi maggiormente nei datori di lavoro come nei lavoratori stessi, al fine di giungere a quel percorso virtuoso cui aspirano sia l’Assessorato che il Dipartimento del Lavoro della Regione Siciliana.