La scuola, per la sua specificità, è uno spazio in cui gli studenti, oltre che apprendere le abilità strumentali, acquisiscono quelle competenze sociali che permetteranno loro un adeguato adattamento ai contesti di vita. Per questa ragione si è pensato di creare un percorso per studenti disabili, anche affiancati da allievi normodotati, di natura espressiva, comunicativa e d’ascolto che agevoli la coesione di gruppo, l’integrazione delle diversità attraverso la reciproca conoscenza ed una maggior consapevolezza del sé. In generale, l’esperienza del teatro, può facilitare l’apprendimento, in quanto consente di fare esperienze strutturanti per il processo maturativo dell’Io, che consentono di sviluppare competenze in ambito affettivo relazionale. La possibilità di sperimentarsi in diversi ruoli e personaggi, ciascuno caratterizzato da atteggiamenti posturali ed espressioni mimiche, permette la strutturazione di un Io flessibile, pur nella sua fondamentale stabilità, capace di vedere un evento da più diversi punti di vista, consentendo un’evoluzione più rapida dall’egocentrismo al decentramento cognitivo. Nell’Istituto “G. Caruano” si stanno sperimentando momenti profondi, emotivamente trascinanti, profondamente coinvolgenti dal punto vista fisico e psichico, per alunni e docenti, grazie alla presenza dell’attore-regista Marco Di Stefano, che con il suo Teatro Fisico, ci sta regalando esperienze indimenticabili. Nella nostra scuola si tende all’inclusione degli alunni diversamente abili, lavorando nell’ambiente - classe e nel gruppo sempre insieme e sempre con il coinvolgimento degli alunni più fragili, perché riteniamo che la scuola, il luogo dove l’alunno con disabilità passa gran parte del suo tempo deve essere un ambiente protetto, in cui egli apprenda ma anche abbia il piacere di stare bene, sia con gli adulti che con i coetanei abili. Ciò che più ci affascina del lavoro che sta svolgendo il Maestro Di Stefano nella nostra scuola, attraverso la realizzazione di un’esperienza di teatro in cui sono coinvolti bambini con disabilità, normodotati, docenti, genitori, è il fatto che il nostro regista riesce ad essere accattivante usando il linguaggio che proviene dall’interno di ciascun individuo, portando fuori le potenzialità di ciascuno, rendendo protagonista il Sé interiore. Tutti i partecipanti all’evento teatrale, entusiasti e con parole di elogio e stima nei confronti di Marco Di Stefano, stanno scoprendo quanto possa essere arricchente relazionarsi con i ragazzi diversamente abili perché questa esperienza di Teatro Fisico si sta rivelando un’esperienza significativa, permettendo di conoscere l’aspetto più sensibile ed introspettivo di ogni persona. Marco sta “insegnando” ad ascoltare, comprendere e proporre nuovi punti di vista accettando le diversità, esaltando le potenzialità e superando i limiti delle disabilità. Inoltre i bambini diversamente abili, ed anche i bambini normodotati, stanno vivendo momenti di vero protagonismo, perché ognuno ha un suo spazio scenico (che conquista completamente da solo) e ciascuno viene altresì accolto nel ruolo di persona/personaggio non imposto ma acquisito attraverso la scoperta. La comunicazione teatrale è un veicolo potente di trasmissione di idee, ma soprattutto di emozioni e permette di manifestare nella finzione scenica contenuti difficilmente esprimibili. Marco Di Stefano sta conducendo tutti alla scoperta di nuove sensazioni, di nuove dinamiche interpersonali, di nuovi approcci che catalizzano l’esistenza di ogni partecipante verso il superamento di inibizioni e di scarsa autostima, mettendo in gioco le proprie insicurezze in un contesto di fiducia, di comprensione, di aiuto reciproco, conquistando la propria identità attraverso l’affermazione, la conoscenza e la realizzazione del sé nelle relazioni con l’altro.