Il sindaco, Giuseppe Nicosia, ha scritto una lettera al ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, e all’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, per chiedere risposte celeri sulla vertenza agricola. “A distanza di un mese dalle iniziative e dalle manifestazioni nelle piazze siciliane – dichiara il primo cittadino – a parte l’attivazione delle procedure per la dichiarazione dello stato di crisi, tra l’altro relativa solo ad arance e pomodori, non sono arrivati altri riscontri. L’agricoltura non può essere abbandonata, anche perché migliaia di persone si sono impegnate in una battaglia ed hanno creduto nella risposta del governo”. Questo il testo della missiva del sindaco. “Dopo la manifestazione del 14 marzo scorso, che ha fatto registrare importanti successi in varie parti d’Italia, giovedì 24 marzo si sono riuniti a Vittoria i sindaci dei comuni agricoli siciliani e del sud Italia, insieme ai rappresentanti delle organizzazioni e dei movimenti agricoli. All’incontro erano presenti anche il senatore Giovanni Mauro e i deputati regionali Giuseppe Digiacomo e Orazio Ragusa. Nel corso della riunione è stata espressa soddisfazione per la dichiarazione dello stato di crisi da parte della Regione siciliana, che era poi uno degli obiettivi di tutte le iniziative di protesta susseguitesi negli anni, da parte dei movimenti in difesa dell’agricoltura. Tuttavia, lo stato di crisi, attualmente, riguarda solo arance e pomodori, mentre l’eccessivo calo dei prezzi investe moltissimi prodotti dell’ortofrutta siciliana e sta mettendo in ginocchio migliaia di produttori e di imprenditori sui quali incombono procedure di esproprio di immobili e aziende. La conferenza dei sindaci ed i rappresentanti dei movimenti e delle organizzazioni agricole chiedono, pertanto, alla Regione di estendere la dichiarazione dello stato di crisi a tutti i prodotti oggetto dell’accordo euro mediterraneo e suscettibili dell’attivazione delle clausole di salvaguardia, che hanno subito un eccessivo calo dei prezzi. A Lei, Sig. Ministro, chiediamo di riconvocare il tavolo tecnico, instaurato dopo la riunione, tenutasi a Roma il 18 febbraio 2016”.