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LA POLIZIA DI MODICA, grazie alle telecamere, SCOPRE LADRO SERIALE DI CARBURANTE

redazione
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Alcune settimane fa un imprenditore modicano si rivolgeva alla Polizia denunciando i continui furti di carburante da ruspe, scavatori e cingolati presenti in una cava di estrazione di argilla sita in una zona periferica di Scicli a cui ignoti accedevano nottetempo, o nelle prime ore del giorno, quando col favore dall’oscurità, tranciavano il lucchetto del cancello e, muniti di un tubo –pompa, riempivano diversi serbatoi che si portavano a seguito. Il Commissariato di Modica, a seguito della segnalazione, svolgeva una proficua attività di indagine predisponendo una serie di servizi di prevenzione mirati alla repressione dei reati predatori particolarmente tediosi quando vanno ad incidere negativamente sull’economia imprenditoriale, che oltre a patire l’attuale crisi economica, è costretta a subire ulteriori danni arrecati dai furti. Le indagini che venivano svolte a tempo di record, solo dopo pochi giorni dalla denuncia, consentivano di individuare l’autore dei numerosi furti denunciati dal cittadino che, esasperato, aveva riposto la sua fiducia nella Polizia di Stato. Ed infatti, gli investigatori riuscivano a scoprire l’identità del ladro, anche grazie alle riprese eseguite da una microtelecamera che era stata occultata tra le sterpaglie, proprio nelle vicinanze dei mezzi presi di mira. Infatti, le riprese mostravano chiaramente la dinamica del furto e l’abilità con cui l’uomo di mezz’età, dopo aver effratto il lucchetto del cancello, riusciva ad entrare nel cantiere e, indisturbato, aspirare con un tubo il carburante dai mezzi, riempiendosi i bidoni. Le immagini della telecamera indirizzavano i sospetti della Polizia verso il cinquantacinquenne sciclitano A.S., incensurato, che proprio poco tempo prima aveva fatto richiesta al Commissariato per ottenere il rilascio del porto fucile; infatti la comparazione delle immagini registrate dalla microtelecamera con la foto presente nella documentazione presentata all’ufficio di Polizia Amministrativa, non lasciavano alcuna ombra di dubbio sulla sua identità. Ma vieppiù, a confermare la paternità dei numerosi furti in capo allo sciclitano A.S. è stato il ritrovamento, a seguito di perquisizione domiciliare nell’abitazione del sospettato disposta dall’Autorità Giudiziaria ed eseguita dagli uomini del Commissariato di parte del carburante, contenuto ancora all’interno di vari bidoni, riconducibile alla denuncia della parte offesa, alla quale veniva tempestivamente riconsegnato. A conclusione dell’attività investigativa la Polizia ha denunciato all’Autorità Giudiziaria A.S. il quale dovrà rispondere del reato di furto aggravato e continuato mentre la refurtiva è stata riconsegnata al legittimo proprietario. Appare chiaro che a seguito della denuncia a piede libero di A.S., le valutazioni dell’Autorità di Pubblica Sicurezza deputata al rilascio del porto fucile uso caccia, richiesto dal denunciato, dovrà essere oggetto di una valutazione più stringente in ordine ai requisiti soggettivi che sono venuti a mancare in capo all’indagato che si concluderà certamente con un diniego.

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