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"Servono risultati concreti per l'agricoltura e non parole"

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Sulla crisi dell’agricoltura che sta colpendo pesantemente Vittoria e sugli incontri istituzionali di questi giorni è intervenuto Giovanni Moscato, candidato sindaco per il progetto civico #selaamilacambi. “In questo delicato momento che sta vivendo la città con l’agricoltura in fortissima sofferenza non è il momento di fare demagogia o di appuntarsi medagliette al petto ma di portare a casa risultati concreti e immediati. Abbiamo partecipato convintamente alle manifestazioni di protesta dei giorni addietro certi che soltanto l’unione potrà dare forza alle rivendicazioni di Vittoria". “Ma occorre anche essere molto chiari. Contrariamente a ciò che afferma il sindaco il tavolo del consiglio agricoltura dell’Unione Europea al quale ha partecipato il ministro Martina è stato richiesto a gran voce dalla Spagna nelle scorse settimane. Cioè dai nostri diretti concorrenti che patiscono gli stessi problemi ma che si sono mossi in anticipo", ha aggiunto Moscato. "Di certo il tavolo europeo non è stato promosso né dal ministro del governo Renzi né dalle sollecitazioni dell’assessore Cracolici o del sindaco Nicosia. Il ministro Martina ci ha detto soltanto di aver parlato della crisi dell’ortofrutta: era il minimo che potesse fare. Vittoria non ha bisogno di chiacchiere ma di fatti. Vogliamo sapere quando verrà attivata la clausola di salvaguardia dell’accordo Eu – Marocco, quando verrà dichiarato lo stato di crisi e se e quando verrà ritirato il prodotto con i rimborsi agli agricoltori e se e quando verrà attivata una moratoria". "E’ incomprensibile come il sindaco prima affermi di aver ottenuto dei risultati e poi lanci la proposta di portare la protesta a Roma e a Bruxelles: o è un atteggiamento schizofrenico o ancora non si è ottenuta nessuna concretezza. Il prossimo tavolo con la grande distribuzione è una tappa di un iter che però deve portare risultati e non parole. Noi, come sempre, saremo responsabili e pronti ad aderire a tutte le manifestazioni per tutelare la nostra terra ma nessuno giochi sulla pelle degli agricoltori”

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