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“Acate è il Comune più ricco d’Italia e aiuta ogni anno (con 1.600.000 Euro) i Comuni in difficoltà”

redazione
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Il primo cittadino di Acate continua il suo trattato “filosofico” citando Cartesio per spiegare l’attuale condizione dell’ente partendo dall’azione proposta dalla Giunta, il 6/11/12 sulle aliquote minime per pareggiare il Bilancio. Le dichiarazioni di Franco Raffo, sugli atteggiamenti del Consiglio Comunale: “Il 13/11/ 2012 in Consiglio, Monello contesta al Sindaco il fatto di avere presentatonon la proposta politico-amministrativadel Sindaco bensì quella degli uffici. Pertanto, ritiene sia stato investito (invertito?) l’ordine delle competenze.” Lancio, dunque, un monito al civico consesso: “Assumetevi la responsabilità in nome di presunti equilibri di bilancio. E per protestalui e i suoi abbandonano la seduta. Anche il giorno dopo (14/12/2012) il consiglio è deserto.I Revisori dei Conti rimarcano che ci vogliono 525.000 Euro per garantire l’equilibrio di bilancio ed evitare la Bancarotta.” Ecco, l’epilogo della seduta del 12/12/2912:“Monello ribadisce le posizioni dei precedenti Consigli; Leone, allora, lo accusa di creare volutamente un buco di Bilancioe chiede di inviare gli Atti alla Procura della Corte dei Conti…”. Il Sindaco ammonisce che sarà colpa dell’opposizione la futura dichiarazione di dissesto.. il mancato pagamento degli stipendi e l’aumento al massimo delle tasse per i cittadini. Il Comune è presentato al Ministero delle Finanze come un Ente virtuoso,con Bilanci in positivo, talmente ricco da poter deliberare una aliquota delle tasse del 50% del minimo previsto dalla Legge. Con quali conseguenze? Il Ministero, preso atto della ricchezza del Comune, taglia tutti i trasferimenti (€. 800 mila l’anno). Ma non è finita. Ci mette fuori dal Fondo di Solidarietà Comunale e, per il principio di Sussidiarietà (Acate ricco deve aiutare i Comuni poveri), ci condanna a regalare ogni anno ai Comuni (poveri) quasi un Milione di Euro. Cioè, u poverunentiavia e limuosinafacìa! Che GENI!” Infine, Raffo conclude precisando: “Dopo quella scellerata decisione, il Ministero si è preso (dic. 2014) 3 Milioni di Euro per gli anni 2013 e 2014 e un Milione nel 2015 (per aiutare i poveri!). Cosa accadrà nel 2016? Inoltre si è scoperto un altro disavanzo (debiti) di 5 Milioni di Euro, che dobbiamo pagare in 30 anni (230 Milioni l’anno). Dove sono gli sciacalli di ieri e di oggi che ululano? Sapientemente informati, sguazzano nel fango della loro miseria culturale e morale.”

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