“I provvedimenti della politica, della classe dirigente e del sistema bancario
siano protesi ad aiutare la piccola e media impresa che tiene alla crescita
e allo sviluppo del territorio più di qualsiasi altra realtà”: il segretario generale
della Cna nazionale Otello Gregorini all’assemblea 2024 della Cna territoriale
di Ragusa che è stata ospitata a Vittoria nella location di Villa Maggio
“Ci deve essere un’attenzione particolare su come è fatto il nostro Paese, perché
teniamo ai nostri territori locali. Deve essere un’attenzione che ci consenta di agire di
conseguenza. Attraverso le nostre rappresentanze, pensiamo di conoscere bene il
nostro Paese e quando diciamo che occorre valorizzare il ruolo della piccola e media
impresa e dell’imprenditoria diffusa lo diciamo con questo spirito, quello di un
coinvolgimento pieno dei livelli amministrativi affinché si formi un tutt’uno che ci
consenta di interagire con la politica e con la classe dirigente”.
E’ una delle riflessioni più forti formulate dal segretario generale della Cna nazionale,
Otello Gregorini, che, sabato mattina, ha partecipato, a Vittoria, nella suggestiva
location di Villa Maggio, ai lavori dell’assemblea annuale della Cna territoriale di
Ragusa sul tema “Insieme per le competenze e la rappresentanza. Un impegno
condiviso per valorizzare i mestieri e il loro futuro”. Gregorini ha insistito molto
sull’aspetto che porta chi di competenza a discernere come si possa aiutare la piccola
e media impresa. “Vedete – ha spiegato ai presenti – tutti i provvedimenti della
politica, della classe dirigente e del sistema bancario dovrebbero essere orientati a
fare crescere chi al territorio ci tiene e si adopera affinché possa andare avanti. La
grande impresa questo ragionamento non lo può fare perché, per dimensioni e
caratteristiche, cerca la migliore opportunità che può stare anche fuori dal nostro
Paese. E’ fondamentale, dunque, quel legame tra il mondo che noi rappresentiamo e
che opera con i livelli amministrativi. Da qui l’invito rivolto ai sindaci, e non solo, di
insistere, assieme a noi, nella definizione delle strade migliori per aiutare il mondo
che rappresentiamo”. Ai lavori hanno partecipato il vicepresidente nazionale Cna
Giuseppe Cascone assieme al presidente regionale Cna Sicilia Nello Battiato e al
segretario regionale Cna Sicilia, Piero Giglione, che ha posto l’accento sui
provvedimenti che la Regione sta attuando per supportare il sistema delle Pmi,
precisando, però, che “ancora non basta perché numerosi altri passi avanti potrebbero
essere compiuti”. Erano presenti, e sono intervenuti per i saluti istituzionali, i sindaci
di Vittoria, Francesco Aiello; Comiso, Maria Rita Schembari; Acate, Gianfranco
Fidone; Santa Croce, Giuseppe Dimartino; e Chiaramonte, Mario Cutello. Dopo
l’approvazione del bilancio consolidato da parte dell’assemblea, i cui dettagli sono
stati illustrati dall’amministratrice Donatella Cutello, il segretario territoriale Cna
Ragusa, Carmelo Caccamo, ha messo in evidenza i numeri della realtà iblea. “Per
fornire una dimensione di ciò che siamo – ha detto – basta ricordare che su 35.457
imprese iscritte alla Camera di Commercio al 30 novembre 2024, gli iscritti all’albo
delle imprese artigiane sono 6.250 e 8.485 sono invece le imprese del settore
Commercio. Oggi abbiniamo in Cna tramite Inps 2.448 imprese. Con esattezza
risultano iscritte in Cna tramite abbinamento Inps 2.691 persone che possiamo
distinguere in 2.239 persone tra gli artigiani e 452 persone del commercio. Solo
sull’albo artigiani con abbinamento Inps rappresentiamo il 32,29%. Oggi già al primo
e secondo giro di abbinamento abbiamo iscritto altre 115 nuove imprese. Percentuali
e dati che si arricchiscono quando aggiungiamo gli iscritti in Cna cosiddetti diretti
con altre 515 imprese per l’anno 2023 e 84 nuove aggiornate a novembre 2024.
Quindi un totale di 3290 iscritti in Cna”.
Il presidente territoriale Cna Ragusa, Giuseppe Santocono, ha chiarito, invece, dal
canto proprio, che “l’era dell’incertezza richiede l’adozione di strategie specifiche sia
a livello individuale che collettivo. Le sfide poste dalla complessità del mondo attuale
– ha aggiunto – impongono una maggiore apertura al cambiamento, alla
sperimentazione, alla riflessione critica sulle nostre conoscenze e decisioni. La
capacità di adattarsi e innovare sarà fondamentale per prosperare in un futuro sempre
più incerto”. E in questo senso si è ben innestata la riflessione del presidente del
corso di laurea in Management delle imprese per l’economia sostenibile a Ragusa,
Pierluigi Catalfo, il quale ha chiarito qual è il senso della presenza universitaria sul
territorio sottolineando che la stessa punta a creare una cultura della dinamicità e
della crescita, cercando di creare modelli che possono risultare utili per progettare
una strada dello sviluppo sempre più rispondente alle esigenze di un’area, quella
iblea, che ha i numeri per potere rivivere i fasti di quello che un tempo fu denominato
il “modello Ragusa”.