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P.S.Modica: esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Ragusa

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Il Commissariato di P.S. di Modica lo scorso fine settimana ha dato esecuzione a due distinte ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Ragusa su motivata richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo ibleo.

Si tratta di due importanti operazioni di polizia giudiziaria poste in essere in brevissimo tempo e che hanno consentito il reiterarsi di gravi reati da parte dei prevenuti.

Nel primo caso è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di un uomo 70enne residente a Modica.

L’uomo, già gravato dal divieto di avvicinamento -con applicazione del braccialetto elettronico – ad una signora che lo aveva denunciato per atti persecutori, era stato tratto in arresto in flagranza di reato proprio il giorno prima della più grave misura adottata nei suoi confronti, in quanto aveva seguito e tamponato con l’auto intenzionalmente la vettura della persona offesa, per poi insultarla e minacciarla. 

La donna, sebbene in stato di forte agitazione, contattava il numero di emergenza ed in pochi istanti giungeva la Volante che traeva in arresto il reo, conducendolo al carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità giudiziaria. 

La Procura della Repubblica di Ragusa, a fronte di una simile violenta condotta, richiedeva ed otteneva subito l’aggravamento della originaria misura cautelare che veniva sostituita con quella degli arresti domiciliari.

Sempre nella medesima giornata i poliziotti del Commissariato davano esecuzione ad altra misura cautelare impositiva degli arresti domiciliari a carico di un 55enne accusato di turbativa d’asta ed estorsione.

Nello specifico, l’uomo era soggetto esecutato atteso che, per problemi economici, aveva perso il diritto di proprietà sulla casa di residenza che continuava ad occupare nonostante fosse stata messa all’asta.

Al fine di impedire l’aggiudicazione fissata proprio per venerdì 28 giugno, l’esecutato minacciava gravemente una coppia di coniugi interessata all’acquisto, sia di ritorsioni fisiche e materiali sia di sfasciare l’immobile. 

Le gravi condotte attuate dall’uomo sono state tempestivamente rapportate all’Autorità giudiziaria che ha emesso la misura cautelare prima dell’aggiudicazione del bene, ripristinando così il regolare andamento dell’asta pubblica.

All’esecutato, con precedenti di polizia per mancata esecuzione di provvedimenti giudiziari, venivano imposti gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico in altra abitazione. 

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