E quindi siamo passati dalla zona arancione a quella arancio sbiadito tendente al giallino, che però giallino non è, e men che meno giallo. Le trovate a sorpresa del Governatore Nello Musumeci non smettono di stupire, e il suo modo di gestire una pandemia gravissima riserva ogni giorno dei colpi di scena. Doveva rimanere tutto invariato, o quasi, fino al 6 settembre. In quel giorno, in base ai dati relativi a positivi e vaccinazioni, si doveva decidere “cosa farne” di Vittoria. Ma all’improvviso il Presidente cambia idea, vede che i cittadini hanno recepito il messaggio e sono andati a vaccinarsi, permettendo alla città di varcare la soglia fatidica del 70%, e tira fuori dal cilindro una nuova ordinanza che non si capisce cosa sia. Non elimina la zona arancione, non decreta la zona gialla, apre i ristoranti e lascia chiusi i cinema, le palestre e altri luoghi ricreativi. Insomma, ancora una volta fa figli e figliastri e senza alcuna logica alimenta diatribe che dividono sempre di più ed esasperano i toni, in una situazione già delicatissima di suo. Vittoria non merita chiusure decise alla rinfusa, senza alcun criterio. Dall’alto dei suoi mille e più contagi e di una drammatica lista di decessi che si allunga ogni giorno di più, merita attenzione, rispetto, controlli e serietà. Il circo delle ordinanze a casaccio deve finire, e gli incompetenti che le scrivono devono essere messi alla porta. Qui c’è in gioco il destino di migliaia di attività commerciali, forse non lo si è capito, e il green pass non è un pannello fotovoltaico che funziona di giorno e si disattiva di notte. E’ uno strumento serio, che stanno trasformando in una barzelletta. In tutto questo baillame, (in cui anche i sostenitori vittoriesi del governo regionale, giustamente, non ci stanno capendo più niente e scrivono post e comunicati di critica) mi sento di dire solo un grazie ai ristoratori e ai titolari di pub e pizzerie, che non hanno perso tempo e hanno immediatamente ripreso a pubblicizzare la riapertura dei loro locali, aggiungendo che alle 22 si chiude e si deve tornare a casa. Alla fine la differenza la fanno loro, con la loro sensibilità e il loro rispetto delle regole, che anche se non hanno né testa né piedi sono comunque regole e tocca osservarle. E ancora una volta si rialzano, resilienti più che irredimibili. Lode a loro.