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Interventi per l’ex zone rosse e i comuni di Comiso e Vittoria. Il governo regionale confronti le scelte con CGIL,CISL,UIL. Nota del segretario regionali Mannino e provinciale Scifo

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Il disegno di legge n. 893, che integra le variazioni di bilancio, prevede risorse o per i comuni che nei mesi precedenti sono stati dichiarati zona rossa e interventi per aeroporto di Comiso e Autoporto di Vittoria come richiesto anche CGIL CISL e UIL Sicilia. Su questo importante provvedimento legislativo che riguarda il nostro territorio, il segretario generale regionale della CGIL Sicilia, Alfio Mannino e il segretario generale della CGIL di Ragusa Peppe Scifo, prendendo atto dell’iniziativa dell’assemblea regionale siciliana, esprimono la loro riflessione in questa nota: “Il disegno di legge prevede risorse finanziarie per il sostegno ai processi di crescita e ripartenza del sistema produttivo regionale attraverso interventi di correzione e integrazione delle misure già adottate nel corso del 2020 per far fronte all’emergenza in corso. Sono previsti interventi che interessano direttamente il territorio ragusano con risorse in favore del Comune di Vittoria per consentire la piena funzionalità dell’autoporto di Vittoria e finanziamenti in favore dell’aeroporto di Comiso. Le correzioni intervengono per fronteggiare i danni economici causati dalla pandemia dovuta al Covid 19, istituendo nel bilancio della Regione il “Fondo per il sostegno alle imprese ed alle economie nei comuni dichiarati zona rossa”. La dotazione nel Fondo prevista di 1 milione di euro per il sostegno alle imprese ed all’economia non è certo sufficiente, sarebbero necessarie risorse aggiuntive per mettere in campo aiuti concreti anche, e soprattutto, sul versante delle povertà emergenti. Così come previsto nel testo in discussione all’Assemblea regionale entro 15 giorni, il Presidente della Regione emanerà il decreto con le disposizioni attuative che ci auguriamo scaturiscano da un confronto sostanziale con le parti sociali attraverso cui serve affrontare le emergenze sociali dovute alla pandemia che qui hanno avuto un impatto più forte a causa del nostro tessuto economico già strutturalmente fragile. Viste le previsioni in termini di risorse disponibili serve attuare criteri in grado di destinare le risorse laddove il disagio è più grave. Giova ricordare che molte misure già in essere a sostegno del reddito dei lavoratori colpiti dalla riduzione o sospensione delle attività hanno tagliato fuori tutta la parte del lavoro sommerso, povero e irregolare. Molte casse integrazioni sono risultate assolutamente misere per via dei finti part-time o delle varie forme di lavoro grigio molto diffuse nel mondo del lavoro siciliano. Già CGIL, CISL, UIL della Sicilia hanno fatto richiesta al Governo regionale per un confronto proprio sui criteri che il Presidente della Regione dovrà emanare. Non abbasseremo la nostra attenzione, da qui al futuro più immediato, perché occorre mettere in campo tutte le risorse, le competenze e le intelligenze per determinare una via di uscita dalla crisi pandemica, ma soprattutto per realizzare interventi affinché la Sicilia superi l’ormai atavica crisi strutturale che investe tutte le articolazioni della società. Ripartire dal lavoro dei giovani e delle donne dev’essere il dominatore comune degli interventi che dovranno realizzarsi attraverso l’impiego delle risorse previste dal piano di utilizzo dei recovery fund, e non solo, per la Sicilia.”

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