“Dopo aver appreso del nuovo decreto del Governatore della Sicilia Nello Musumeci ci chiediamo come faranno le imprese del territorio ad andare avanti”. Così Massimo Giudice, direttore di Confesercenti Ragusa.
“Non ci sentiamo ne’ di criticare ne’ di giudicare tale scelta e tale modo di agire del Governo regionale – continua Giudice- ma le piccole imprese vittoriesi sono chiuse da 15 giorni e lo saranno per altri 7. Le scadenze però a fine mese vanno comunque rispettate e questi imprenditori si ritroveranno a pagare le tasse senza avere guadagnato un solo euro. Queste famiglie sono state abbandonate a se stesse. Chi si sta occupando di loro? Sappiamo bene che il virus bisogna combatterlo ma da positivo al Covid-19 – continua Giudice- che passa tutti i giorni sui social leggo i commenti e gli sfoghi di tanti cittadini che lamentano il fatto che i ragazzi non stanno andando a scuola ma si incontrano lo stesso il pomeriggio, che i locali sono chiusi ma c’è chi organizza cene a casa con gli amici. Partendo dal presupposto che c è un ordinanza che vieta gli assembramenti, la famiglia in tutto questo ha un ruolo? Ha la capacità educativa? O ci devono pensare sempre gli altri a fare "controlli a tappeto "?
Hanno fallito le istituzioni o hanno fallito le famiglie? Queste sono solo alcune delle domande che si pongono i Vittoriesi”. “Noi di Confesercenti Ragusa – dice Luigi Marchi, presidente di Confesercenti Ragusa- abbiamo chiesto ai Commissari straordinari del Comune il ristoro per le imprese del territorio di Vittoria.
Ci hanno risposto che non è di loro pertinenza visto che il decreto è regionale. Ma abbiamo anche chiesto di farsi portavoce con la Regione per avere un minimo di ristoro per i giorni di chiusura”.