“Il gatto e la volpe" II episodio
Rieccoli di nuovo, il gatto e la volpe, non perdono occasione per criticare, diffamare, spargere fango sul sottoscritto ma anche e soprattutto sul territorio. Confidano sempre nei "sostenitori" in loco che prestano il fianco e sono sempre pronti, purché si tratti di infangare Vittoria, ad applaudire. Adesso, non conosco i ruoli che si sono assegnati, per cui non mi assumo la responsabilità di definire a caso l'animale (non in senso dispregiativo, ma, o gatto o volpe, sempre animale è)che oggi si è cimentato per sferrare un duro attacco al sottoscritto in difesa di una faziosa presa di posizione, di una persona che, per il lavoro che fa, dovrebbe assegnare pari dignità a tutti, a meno che non si tratti di un lavoro su commissione, ma questo mi rifiuto di pensarlo, troppo ignobile per essere vero. Ma torniamo a colui il quale, nella frenetica ricerca di un posto tra "quelli che contano" e aspirando ad una scorta, ha ancora una volta lanciato strali e accuse nei confronti di chi, per rispetto agli accorati e frequenti appelli della sua stessa famiglia, lo ha sempre ignorato, arrivando fino al punto di ritirare le querele di cui tanto parla il misero soggetto. Costui scrive, tra le altre cose: " l'ex sindaco farebbe bene a pensare alla campagna elettorale pessima che sta conducendo. Oltretutto se non invia comunicati stampa e non pubblica nulla su Facebook non si capisce perché debba essere citato. Anche ammesso che lui avesse inviato comunicati e scritto su FB non c'è nessun obbligo nel citarlo perché non si è in par condicio, che entra in vigore nei 45 giorni antecedenti il giorno prima delle operazioni di voto. Siccome il pezzo di Giuseppe La Lota è stato scritto dopo che era stato deciso di rinviare le elezioni al 2021, non c'era nessun obbligo di citazione. Quindi l'ex sindaco se ne faccia una ragione almeno fino a fine gennaio 2021". E poi tante altre farneticanti affermazioni che risparmio di leggere, a chi mi segue. Allora vorrei capire, mi chiedo e vi chiedo, ma questo tizio, non era uno dei più grandi giornalisti d'inchiesta della storia attuale? Se lo era o lo è, come fa sostenere che se il suo collega non riceve comunicati può, anzi, deve ignorare uno dei candidati a sindaco della città in cui vive e lavora? Non dovrebbe cercare lui le notizie? Poi mi chiedo e vi chiedo ancora, dove è finito lo spirito investigativo del giornalista d'inchiesta, se si spara sempre e solo sullo stesso "piccione"? E quando i soggetti inquisiti sono allocati in posizioni diverse da quella del sottoscritto, come mai il "gatto e la volpe" tacciono? Cosa succede? Si rischia di toccare tasti pericolosi? Si vuole salvaguardare una posizione sociale di facciata? Ecco quello che vorrei sapere, ma giusto per capire come mai, quando l'obiettivo è Aiello, scendono in campo gli eserciti, quando sono altri, si tace.