Sottoporro’ a tutti i candidati delle Liste che mi sostengono - dichiara il candidato sindaco Francesco Aiello dal suo profilo social facebook - la firma di un patto d’onore, da leggere e affermare solennemente nella Piazza antistante la Basilica di San Giovanni.
Un patto in cui sia chiaro, al di la’ delle leggi formali, che vanno rispettate, che si va in Municipio non per fare quello che si contesta abbiano fatto gli sciolti; non per farsi i propri comodi; non per risolvere i propri problemi occupazionali; non per amore dei soldi; non per corrompere o farsi corrompere; non per colludere con mafiosi a cui chiedere voti durante la campagna elettorale; non per sistemare amici e fratelli; non per commettere peculato o per estorcere tangenti; non per privatizzare e spartirsi beni pubblici o per controllare le iniziative pubbliche; non per tradire le attese dei giovani; non per beffare i cittadini; non per fare entrare mafiosi in Municipio.
Agli eletti si chiede : coerenza e rispetto del voto ottenuto; rispetto della legge e rifiuto della corruzione; impegno e dedizione alla causa della legalita’ e dell’impegno antimafia. Niente mazzette, niente reti corruttive, rispetto per i beni comuni, dedizione alla causa del lavoro e dello sviluppo delle imprese. I candidati devono giurare che una volta eletti non cambieranno casacca per scopi ignobili ma rimarrano fedeli al patto con gli elettori. E poi rispettare il settimo comandamento: non rubare.
E’ una iniziativa retorica? Non direi, se consideriamo quello che ci e’ accaduto in questi ultimi anni. In realta’ e’ questo il nucleo della rigenerazione morale che chiediamo a noi stessi e a tutti per essere degni e fieri di potere servire una causa come quella di fare Rinascere la Citta’ di Vittoria.
Il voto per Aiello sindaco eletto al primo turno ha questo valore, di discontinuita’ morale e politica col passato, che ha umiliato non solo i giovani, ma l’intera citta’ di Vittoria.