Anche in questo fine settimana la piazza è stata teatro di comportamenti che definire poco edificanti è un eufemismo.
Venerdì e sabato ero in piazza, in più volte ho sentito il fragore delle bottiglie tirate per aria o lasciate cadere affinché si rompessero, giratomi a guardare ho trovato sorrisi e atteggiamenti di sfida, il sottopasso sotto il monumento è diventato un orinatoio a cielo aperto, urlano, si spingono... il problema nel problema è che sono di colore e parlarne e puntare l'attenzione sul problema rende chi lo fa un razzista ed un fascista.
Premesso, qualora ce ne fosse bisogno, che le regole e le leggi sono per tutti e per tutti dovrebbero valere, quindi non ne faccio una questione di luogo di nascita ma di rispetto delle leggi del luogo di residenza, prendo atto che qualcuno, casualmente sempre pronto a puntare il dito verso la destra ed a centrodestra, si indigna, forse a parlarne, a lamentarsi, a proporsi di cambiare le cose da fastidio a loro e a qualche alleato/sostenitore che con l'accoglienza ha fatto e fa lauti affari, ha fatto business e si è costruito carriera professionale, giusto e legittimo per carità , se la legge lo prevede è giusto che si faccia, non apprezzo che si ergano a salvatori e moralizzatori al posto di abili imprenditori...
ora semmai mi chiedo perché questi imprenditori non si curano di gestire gli accolti? Non possono e non devono essere i cittadini a dover gestire l'emergenza (non ne hanno né titolo né facoltà e ancor meno dovere) non devono essere i commercianti le cui attività sussistono nei dintorni a dover pagare il conto del problema, deve essere la Politica a guardare al problema, a cercare soluzioni e trovare il modo di applicarle.
Smettetela quindi di farne una questione di razzismo, fatene una questione di legalità , coraggio non è difficilissimo essere intellettualmente onesti.