Il bando per i 74 box, indicato come la soluzione di tutti i problemi di legalita’ del Mercato ortofrutticolo di Vittoria, ci propone paradossalmente lo schema di un Mercato fortemente controllato dalla figura, contraddittoria e incompatibile, del commissionario-commerciate, che fattura direttamente non la propria provvigione ma la vendita del prodotto, direttamente all’ipotetico acquirente, rilasciando altra fattura di acquisto al produttore, in seriale e allucinante contestualità’ di prezzi diversificati: talche’ molto spesso infatti la mano destra non sa quel che fa la sinistra e insieme pero’ ignorano l’equivalenza del prezzo di vendita nelle due separate fatture e anche la necessaria fatturazione della provvigione. Questo impasto illecito tra le due attivita’, attraverso la Doppia Fatturazione, e’ stato ignorato e negato dalle precedenti Amministrazioni, che hanno non “separato”, come per legge, ma “traslato” le due funzioni, commissionaria e grossista, mettendole in capo entrambe alla figura del “concessionario” , figura commercialmente inesistente, ma capace di contenere e imbrigliare le due funzioni all’interno della figura nuova e indefinibile del “concessionario”. L’operazione e’ stata costruita lentamente ed e’ stata poi avallata da ineffabili controlli di legalita’ tecnica e giustificata in conclave solenne dalle agenzie tecniche pubbliche e private, locali e nazionali. Seduti attorno a un tavolo, le parti si sono accordate con le amministrazioni comunali piu’ compiacenti ( e sponsorizzate) degli ultimi anni, hanno convenuto che tira di qua’ e gira di la’, la cosa poteva impuparsi tecnicamente con la semplice e disinvolta citazione all’interno della concessione comunale, della nuova e inedita ( altro che 40 anni ...! ) figura del concessionario. Non si fa piu’ riferimento all’attivita’ svolta, commissionaria o grossista, ma alla natura della locazione del box, che e’ una concessione d’uso di uno spazio pubblico ( box ) per l’esercizio di una qualche attivita’, grossista o commissionaria che sia. Il nuovo bando dei 74 box, presentato come la soluzione di tutti i problemi del Mercato, che sarebbe stati trascurati da tempi antichi, non solo glissa sul problema della Doppia Fatturazione, in continuita’ con le scelte fatte dalle precedenti Amministrazioni comunali, sciolte come si sa con accuse pesanti, ma tende incredibilmente a riconoscere oggettivamente e quindi a rimuovere e sanare il dato della Doppia Attivita’ , esercitata illegalmente dal “commissionario-commerciante”, che si presenta anche come “commerciante - commissionario” ( poco conta ormai la differenza, nella confusione di ruoli che regna sovrana), che diffusamente rinnegano entrambi ( parlo di figure e non di persone ) il loro mandato, creano il sistema della due fatture separate e differenti, diluiscono nel fatturato generale la provvigione che hanno comunque incassato, forse anche in detrazione secca rispetto al prezzo esibito al produttore, indipendentemente dal vero e reale prezzo di vendita che trova in altra fattura la sua probabile o presunta configurazione..... La modifica recente apportata al bando, di cui abbiamo appreso in questi giorni, che fa riferimento alla fatturazione minima di 80 mila euro correlata anche alla quantita’ minima di prodotto fatturato, tradisce pienamente la confusione dei ruoli a cui abbiamo fatto riferimento. Se per 80 mila euro si fa riferimento alla provvigione fatturata dal Commissionario, il discorso ha un significato. Se invece le 80 mila euro si riferissero al prodotto venduto e fatturato dal Commissionario, la cosa rischia di diventare assurda e paradossale: 80 mila euro di prodotto fatturato per 8 mila euro di provvigione in un anno ? Come e’ possibile per Commissionari e Commercianti grossisti, mettere in comparazione fatturazioni aggregate che nascondono la realta’ della Doppia fatturazione e la scomparsa dentro la fattura del valore della provvigione pagata dal produttore, su cui invece dovrebbe fondarsi sicuramente la comparazione per la concessione dei Box ai Commissionari? Assurdo! Questo bando e’ il risultato di una impostazione confusionaria che non vuole affrontare i veri temi del mercato, pensando che i problemi di legalita’ si risolvano cambiando le insegne delle ditte “concessionarie”, a prescindere da cio’ che fanno, e dal modo in cui lo fanno, di cio’ e di quanto hanno fatturato e fatturano, nell’esercizio esiziale della Doppia Attivita’ e della Doppia Fatturazione, che molti ignorano, o negano , o considerano pratiche legali e riconosciute. Ma cosa siano e come si praticano, nessun lo sa. Come finira’ questa storia? I ricorsi al Tar, per quanto esorcizzati, ci saranno lo stesso. Anzi. Ma noi speravamo invece che si girasse pagina verso l’affermazione di una nuova stagione di legalita’, per la quale continueremo a combattere.