Il settimo congresso regionale della FILCAMS CGIL (Federazione italiana lavoratori commercio, albergo, mensa e servizi) che si è tenuto a Ragusa ha riconfermato a segretario generale della FILCAMS CGIL Sicilia, Salvatore Leonardi. Il confermato segretario è stato eletto dalla nuova assemblea regionale della categoria composta da Nella relazione introduttiva, Salvatore Leonardi ha esordito sul valore Lavoro che deve essere un diritto di tutti come recita la nostra Costituzione. In quanto tale rende libere le persone da qualsiasi condizionamento. Simbolo di quest’alta rivendicazione è la figura di Adelmo Cervi che ha partecipato ai lavori congressuali, figlio di Aldo fucilato insieme agli altri sei fratelli dai fascisti nel poligono di tiro di Reggio Emilia. Anelito di libertà pagato a caro prezzo e spirito d’inclusione verso la persona umana che ha visto la FILCAMS in prima linea nella vicenda della nave “Diciotti”, altro simbolo del congresso, ferma per giorni nel porto di Catania per volontà del Ministro degli interni Salvini nonostante gli appelli delle organizzazioni umanitaria e della CGIL. Sul tema dell’immigrazione, ha sottolineato Leonardi, il Governo ha dimostrato pressapochismo, arroganza e cinismo. Con la stessa disinvoltura il Governi Di Maio - Salvini sta affrontando un’altra questione sociale con il reddito di Cittadinanza che segna un punto di non ritorno. Un reddito alla sudditanza, una forma di assistenzialismo parassitario, che è il contrario del lavoro dignitoso frutto degli investimenti. Critiche poi alla riforma pensionistica con la quota cento che il sistema finanziario non sarà in condizione di reggere negli anni successivi. Fallimentare poi l’azione del Governo regionale. Susanna Camusso ha definito il presidente Musumeci e la sua Giunta come “non pervenuti”. Totale la sua assenza sul tavolo delle vertenze importanti. La CGIL per coprire il vuoto si affida alla Carta dei Diritti riscrivendo il diritto del lavoro che si rivolge a tutti i lavoratori con i suoi novantasette articoli con cui si propone un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori. Le coordinate congressuali si possono così sintetizzare: uguaglianza, sviluppo; diritti e cittadinanza; solidarietà e democrazia. Valori che la FILCAMS CGIL ha fatto propri. Elemento cardine dello sviluppo il turismo che richiede investimenti pubblici e privati a cominciare dalle infrastrutture. Necessaria una legge di settore semplice e chiara che possa far superare la concorrenza sleale nel settore della ricettività. Un’annotazione sugli appalti laddove il tema costi/benefici dia valore al profilo economico, sociale e di qualità. Necessaria una forte contrattazione per rendere gli appalti privati, molti dei quali gestiti in modo non trasparente con tutti i rischi in capo ai lavoratori. Non più rinviabile su questo tema il coinvolgimento della confermazione. Sulla vigilanza si sono aperte crepe, a detrimento dell’applicazione del contratto, con la vigilanza parallela e in tema di sicurezza sul lavoro. Le trattative nel settore sono ostiche e complicate a causa di associazioni datoriali poco credibili. Sulla chiusura dei centri commerciali la FILCAMS ha iniziato una dura lotta sin dal 2011 con la campagna “La Festa non si vende”. Le aperture domenicali si sono rivelate inutili e dannose per le famiglie dei dipendenti. Necessaria anche qui una forte regolamentazione attraverso la contrattazione decentrata. Sono stati avviati confronti per il rinnovo del contrato Multiservizi, si registrano difficoltà sul tema delle malattie, e quello del turismo che si sta affrontando in modo unitario. Rimangono sul tappeto difficili vertenze: con il gruppo Cambria che ha presentato un concordato preventivo; al “Mercatone UNO” oggi commissariata dopo il fallimento con conseguente cassa integrazione straordinaria e tre bandi di gara andati deserti. In tutta la Sicilia si è perso il 50 per cento della forza lavoro. Alla Coop Sicilia che la FILCAMS CGIL con le proposte ha chiuso il processo di mobilità per un esubero di 300 unità con la Cassa integrazione per tutta la Sicilia tranne per Palermo. Dodici gli interventi che si sono succeduti tra questi quelli di Harouna Marega, della FILCAMS di Caltagirone che pur inserendosi in un percorso di integrazione ha espresso il desiderio di ritornare in Mali dopo dodici anni di assenza dal proprio Paese per portare in quella terra la sua esperienza di lavoro. Per il resto degli interventi lotta al lavoro nero, controllo degli appalti con il riconoscimento del CCNL, fronteggiare l’acquisto on line dei beni di consumo, in crescita esponenziale e che fa gli interessi delle piattaforme, che sfruttano il lavoro degli invisibili e non dei lavoratori e quindi denunciare il non riconoscimento dei diritti; fare valere la Carta dei diritti coinvolgendo con un’alleanza le istituzioni e le associazioni. Mimma Argurio, segretaria CGIL Sicilia, rivendica l’azione della CGIL in ogni occasione in cui è stato leso il diritto al lavoro. La povertà in Sicilia colpisce 380 mila famiglie e non è con il reddito di cittadinanza che si risolve il problema ma bensì con il reddito di garanzia che fornisce un percorso che porta all’occupazione. La Regione Sicilia è totalmente assente sui temi del lavoro: nulla è stato fatto per il Patto del Sud capace di produrre investimenti. Sul turismo non ci sono interlocutori politici eppure vanno destinati investimenti nel settore. Annuncia una forte azione di contrapposizione della CGIL alla politica regionale subito dopo la chiusura dei congressi. La segretaria generale della FILCAMS nazionale, Maria Grazia Gabrielli, ha posto due esigenze: essere un sindacato rigoroso nell’evidenziare ciò che ancora non è stato fatto e guardare in avanti su un percorso che indica l’azione da fare coniugando la tradizione con l’innovazione del lavoro. Ci vuole un sindacato che cambia, senza cambiare i propri valori. E’ ancora possibile un’alternativa per scardinare le diseguaglianze, la povertà. Questo accadrà solo se si sta vicino alla gente prendendosi in carico le sue necessità. Il collettivo è la forza di tutto. Occhio infine al teorema del nuovo codice degli appalti in discussione. C’è il rischio che sia depotenziato con le nuove regole.