Sembrava sereno, ma profondamente ancora scosso, Davide Stival, il padre del piccolo Loris ospite ieri sera di “Quarto grado”, il noto programma televisivo condotto Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, in onda su Rete 4.
Ricordiamo i fatti: il piccolo Loris fu rinvenuto senza vita a Santa Croce Camerina il 29 novembre 2014. Per l’omicidio, è stata condannata la madre del bambino, Veronica Panarello, in primo grado a 30 anni di reclusione per omicidio premeditato e occultamento di cadavere.
Presente in studio anche l’ avvocato di Davide, l’ ex assessore comunale Daniele Scrofani.
Sereno, lucido ed anche emozionato, Davide ha ripercorso le tappe del suo amore con Veronica, dal suo sbocciare alla convivenza, dalla nascita di Loris al matrimonio; sotto le incalzanti e precise domande del giornalista-conduttore, Davide si è man mano sciolto in un racconto più dettagliato e circostanziato, mettendo in luce alcuni aspetti e fatti inediti: del carattere della moglie, dei suoi problemi con la madre, delle sofferenze vissute e soprattutto l’ amarezza delle bugie e dei raggiri dopo la morte del piccolo figlio.
Fatti e storie nuove raccontate nel suo libro “Nel nome di Lorys”, un libro verità per parlare, uscire dal buio, raccontare e far luce su tanti episodi inediti; il libro porta la prefazione di Gianluigi Nuzzi e scritto a più mani, dallo stesso Davide, dal giornalista di “Quarto Grado” Simone Toscano e con il contributo dell'avvocato Daniele Scrofani.
L’intervista televisiva è stata corredata da una serie di contributi grafici e video che hanno ripercorso la storia della famiglia Stival e dell’omicidio di Loris.
Perché?
L’unica domanda alla quale Davide non ha saputo rispondere perché cerca ed attende ancora la verità. Domanda che rivolge direttamente in telecamera alla moglie Veronica, attualmente detenuta: “ perché, cosa mai avrà potuto fare il piccolo Loris per meritare tutto ciò”.
Timido ma tenace, Davide continua a sperare che la Panarello confessi tutto e soprattutto il movente, quel “perché” che lo stesso non si stancherà mai di cercare.
Un momento emozionante per tutti, per i presenti in studio e per chi a casa ha seguito il programma.
La Panarello è stata condannata a 30 anni ma contro la sentenza di primo grado, i suoi legali hanno presentato ricorso. L’udienza, dopo il rinvio, si svolgerà il prossimo 12 aprile a porte chiuse. In seguito alla condanna, Veronica Panarello ha perso anche la potestà sui figli. Secondo l’ Avv. Scrofani non ci sarebbero i presupposti procedurali perché il giudice accolga il ricorso e spera in una conferma della condanna emessa in primo grado.
Adesso lavora di notte Davide, per stare più vicino al suo unico figlio Diego, “ l’unica ragione della mia vita” perché, come un “Guerriero” – titolo della puntata di ieri sera di Quarto grado – Davide vuol guardare avanti e sorridere alla vita e chissà, un giorno, magari rifarsi una vita e soprattutto regalare un futuro migliore al proprio figlio: “ lo devo a Diego, ma soprattutto al piccolo Loris”.
(foto: web)