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Ikea aderisce al progetto di solidarietà della Casa di accoglienza Valdese di Vittoria

Saranno donati letti, armadi e altro ancora per i minori del centro

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Quando la solidarietà non conosce confini e va oltre i meri interessi e profitti economici, prende il nome di “carità” in tutte le sue derivazioni e forme più belle ma soprattutto nella sua eccezione più nobile ed alta, quella Evangelica.

Stiamo parlando della IKEA, la nota azienda svedese, che sosterrà un progetto di solidarietà promosso dalla Diaconia Valdese che a Vittoria gestisce la Casa Evangelica Valdese che donerà armadi, letti, comodini, panche ecc., a tutto vantaggio degli ospiti della struttura, d’accoglienza: minori migranti non accompagnati provenienti dai cosiddetti “paesi a rischio” ed in particolare dall’Africa.

La struttura, originariamente adibita a Casa di riposo per anziani, è stata “riconvertita” nel 2013 a centro di prima accoglienza per migranti con due progetti SPRAR: uno per uomini adulti e soggetti portatori di disabilità e l’altro per minori non accompagnati.

Già in passato, il noto marchio si era distinto per opere simili, a sostegno di progetti a finalità sociale; quest’anno, la priorità è stata accordata all’emergenza migratoria e alla tragedia dei bambini e delle bambine che si sottopongono a un’attraversata carica di traumi e di violenze.

Solidarietà che allarga i confini: dal 17 al 26 marzo, infatti,  tutti i negozi IKEA di Italia, daranno possibilità ai propri clienti di partecipare a questo gesto di solidarietà, lasciando in cassa un oggetto utile o tramite gli acquisti on line e oltre al progetto di Vittoria, saranno presentati altre due iniziative, una organizzata dal Comune di Lampedusa e l’altra dall’Unicef.

“Quello di IKEA - ha dichiarato Andrea Gentile, coordinatore dei servizi per migranti della Casa valdese di Vittoria - è un bel gesto, perché ci indica che a fianco del profitto, un’azienda può perseguire anche una ragione sociale. Siamo contenti che il nostro progetto sia stato riconosciuto come meritevole, e lo siamo anzitutto per le piccole e i piccoli, i ragazzi e le ragazze che ospitiamo. Nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di corpi e di anime straziate dalla violenza, che più di chiunque altro hanno bisogno di trovare uno spazio sicuro ed accogliente. Siamo felici di questa iniziativa”.

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