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"La Peste nera" dell' Olio d'Oliva

compromesse la raccolta e la produzione

Redazione
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La crisi agricola colpisce ancora e miete altre “vittime illustri”.

A farne le spese, questa volta, la produzione, la coltivazione e la raccolta delle olive che quest’anno ha fatto registrare un calo del 37% rispetto allo scorso anno ( su scala nazionale ) con un inesorabile e conseguente aumento dei prezzi.

Prima il virus del pomodoro, ora quello delle olive e dell’olio che fanno ulteriormente soffrire la già precaria situazione del comparto, in ginocchio da molti anni.

Il “clima pazzo”, il caldo eccessivo nel periodo della fioritura e le piogge abbondanti fuori stagione, hanno favorito, la diffusione della mosca olearia, uno dei peggiori nemici delle piante e del frutto e della Xylella che ha compromesso la rimanente parte buona, continuando l’opera di distruzione”

Gravissimi i danni e le perdite, soprattutto al Sud Italia, dove la produzione è tra le migliori della penisola senza contare le migliaia di alberi compromessi in particolare in Puglia, dove il virus e la mosca hanno fatto strage dei meravigliosi olivi secolari del Tavoliere.

Anche in Sicilia si registrano dati allarmanti e negativi, attestandosi tra le regione della penisola più colpite che registra un calo addirittura del 42%, secondo le stime di Coldiretti, e si teme adesso un rincaro esorbitante dei prezzi ma cosa più grave,“ l’ invasione” di olive ed olio dal mercato estero che potrebbe inquinare il nostro già duramente provato.

Nota positiva in questa vicenda “stonata” è che l’Italia rimane ancora secondo produttore mondiale di olio dopo la Spagna e che la nostra bella Sicilia si attesta al terzo posto per produzione nazionale.

 

 

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