Un tavolo tecnico per l’integrazione e il continuo confronto tra medicina territoriale e medicina ospedaliera in modo da garantire i pazienti nella fruibilità migliore dei servizi sanitari pubblici. E’ quello che nascerà a breve dopo che ieri pomeriggio, nell’assemblea voluta dall’Ordine dei Medici della provincia di Ragusa, si è provveduto ad avviare un proficuo dialogo tra medici ospedalieri, medici di famiglia, specialisti e i rappresentanti dell’Asp, l’azienda sanitaria provinciale iblea.
L’obiettivo, voluto dal presidente dell’ordine, Salvatore D’Amanti, è stato quello di avviare un confronto che potesse puntare sull’analisi delle varie problematiche a partire da quella che, dalla maggior parte dei rappresentanti sindacali dei medici, è stata definita come una vera e propria mazzata alla sanità pubblica. Sott’accusa, infatti, il cosiddetto decreto sull’appropriatezza prescrittiva, emanato dal Governo nazionale e che limita fortemente l’attività di prescrizione degli esami a carico del servizio sanitario pubblico. L’obiettivo dichiarato dal Governo è quello della razionalizzazione delle prescrizioni ma nei fatti, almeno questa è la denuncia da parte dei sindacati, si tratta di fare tagli della spesa sulla pelle dei pazienti e in generale della sanità. A contestare il decreto le varie sigle sindacali presenti all’incontro di ieri. "E come se fossero i ragionieri dello stato a dover gestire i pazienti, piuttosto che gli operatori sanitar"- hanno detto. Da qui la scelta di aprire un confronto alla presenza dei rappresentanti dell’Asp in modo da discutere della medicina sul territorio, cercando di far “stringere la mano” ancor di più tra i medici di famiglia e quelli ospedalieri. Con senso di responsabilità, come ribadito in alcuni interventi, è necessario razionalizzare gli esami prescrittivi, ma questo obiettivo non può diventare un limite nella cura dei pazienti anche perché ogni caso è diverso dall’altro. "Insomma- è stato ribadito- i pazienti non sono e non devono essere dei numeri".
Prima dell’incontro, sempre all’Ordine dei Medici, si è svolta un’assemblea esclusivamente sindacale che ha ribadito le ragioni del documento nazionale redatto dalle varie sigle rispetto alle scelte operate sulla sanità italiana.