Riflettori puntati su Vittoria questa mattina dove, davanti alla casa dei Guarascio, il Movimento 5 stelle ha spiegato i dettagli della donazione che li ha visti protagonisti. Come ormai è noto, i deputati regionali pentastellati hanno donato 30 mila euro alla famiglia del muratore vittoriese Giovanni Guarascio che, nel 2013, si diede fuoco come gesto estremo per impedire lo sfratto della sua famiglia dall'abitazione venduta all'asta. Il resto della somma è stata versata alla persona che aveva acquistato la loro casa direttamente dai Guarascio e proveniva dalle donazioni ricevute, circa 78 mila euro, grazie alla trasmissione televisiva “Servizio Pubblico”. La casa, acquistata all'asta per 26.750 euro, è stata ora riacquistata per un prezzo circa 3 volte superiore.
Di seguito l'intervista ad Antonio, il figlio di Giovanni, a Piero Gurrieri di Avviso Pubblico ed a Vanessa Ferreri, deputata regionale
Antonio, un risultato, una vittoria tanto pensata, una vittoria della legge?
“Diciamo che adesso abbiamo ottenuto un primo risultato quello di avere in possesso l’immobile. Ancora, però, non si tratta di una vittoria vera e propria ma di una mezza vittoria. Intanto abbiamo avuto l’immobile, ma non dimentichiamo che c’è un procedimento penale aperto presso la Procura di Ragusa. Vogliamo che si faccia chiarezza e che si sappia di più. Aspettiamo l’esito delle indagini. Vedremo. Ora chiediamo giustizia per nostro padre."
Leggendo i social si dice che sia stata una mossa politica quella dell’acquisto della casa, cosa ne pensate a riguardo?
"I deputati del Movimento 5 stelle sono stati i primi a depositare un decreto di legge, portato avanti dall’On. Ferreri e dall’avv. Piero Gurrieri, votato dopo alcune sedute andate a vuoto, all’unanimità. Adesso il disegno di Legge si trova presso il Senato e aspettiamo che il governo Renzi pensi a questo, poiché è una cosa davvero importante per la salvaguardia della prima casa.
Avete riscattato la memoria di vostro padre?
"Ancora no. Chiediamo ancora giustizia. Chiediamo chiarezza sull’identità delle persone indagate e se ci sono altri elementi.
Vicepresiente Gurrieri, Vittoria aspettata, e dunque quando le istituzioni scendono in campo, una risposta dello Stato dovrebbe essere assolutamente una cosa positiva"
"Si certamente, credo che oggi sia un gesto e un’occasione di forte valenza simbolica. Al di là dell’atto importante di solidarietà nei confronti di una famiglia colpita da una grande tragedia, ricordiamo quei giorni difficilissimi. Mi piace ricordare anche le parole di chi celebrò i funerali del signor Guarascio disse: ''Questa morte deve avere un senso. Non deve essere vana'. Da lì è partito un impegno forte che oggi, però, deve portare il parlamento ad approvare questa legge che è una legge che corrisponde alle attese dei sindaci di ogni colore politico, dei consigli comunali, delle associazioni, delle comunità. E’ chiaro, non si può intervenire su ogni singolo caso. Si stima che nell’intero paese siano centinaia di migliaia i casi di espropriazione immobiliare che molto spesso hanno le famiglie come vittime di un sistema iniquo dove anche la criminalità organizzata e la speculazione riescono ad infiltrarsi ed allora bisogna che si approvi presto la legge. E come noi di Avviso Pubblico abbiamo chiesto, scrivendo al Presidente del Consiglio e al Ministro della Giustizia , occorre che in attesa dell’esame parlamentare della legge si approvi il decreto legge, cioè un provvedimento d’urgenza con il quale si sospendano le procedure di espropriazione immobiliare quando hanno per oggetto i beni tutelati dalla legge, cioè l’unica casa, l’unico bene. Queste esecuzioni vanno sospese nelle more della discussione parlamentare."
On. Ferreri, molti vi accusano di aver fatto una mossa da campagna elettorale.
“Allora era campagna elettorale anche quando abbiamo fatto la trazzera? Noi i soldi li restituiamo, sistematicamente, ogni mese perché quello che riceviamo è troppo. Noi li restituiamo e cerchiamo di impiegarli in ciò che riteniamo più giusto. Questo è un esempio, perché dobbiamo scardinare il disegno di legge che è rimasto bloccato in Commissione Giustizia e Bilancio. Si deve icominciare a parlare di impignorabilità della prima casa. Ci vuole una regolamentazione. Non si può andare a ribasso. Questo non deve più accadere e la prima casa non si deve toccare.”
Nel caso Guarascio ci sono state alcune precisazioni che oggi sono uscite, a riguardo dei soldi raccolti durante una trasmissione televisiva e voi avete messo quello che mancava. Qualcuno si chiede: quei soldi, che fine hanno fatto?
“Parte dei soldi sono stati usati per le cure mediche della signora Guarascio rimasta ustionata. Non faccio i conti nelle tasche della famiglia. Noi abbiamo fatto la nostra parte e soprattutto questo serve per far partire da qui il rilancio della questione impignorabilità della prima casa. Il disegno di legge è stato fatto grazie ad un’iniziativa popolare che ha preso il via a Vittoria ed è stato realizzato dopo la vicenda Guarascio e quindi noi da qui vogliamo e dobbiamo ricominciare a parlare di impignorabilità in tutte le sedi. Lo abbiamo fatto in Sicilia e spero al più presto si farà al Parlamento, perché ci deve essere una legge che tuteli la prima casa.”
Aiuterete altri Guarascio, quindi?
“Assolutamente no. Con questo gesto vogliamo scardinare il silenzio che c’è sulle aste e su cosa succede dietro le aste perché quando la prima va deserta, la seconda pure, alla fine la casa viene svenduta e, in questo caso, non ci guadagna nemmeno la banca perché il debito resta. Quindi, a guadagnarci è solamente chi compra la casa e dietro questo di solito, c'è anche chi se ne approfitta. Quindi ci vuole un disegno di legge.”
Non tutti però hanno visto positivamente l'azione dei 5 stelle. Fra loro Filippo Foresti, medico in pensione e sostenitore della candidatura a sindaco di Franceso Aiello. Ecco la sua nota:
"Al grido di fateci governare Vittoria (On. Di Maio), si è conclusa la spedizione pentastellata partita da Quarto. Certo, siamo contenti che la famiglia Guarascio abbia potuto riprendersi la casa familiare. Comprendiamo il dolore e le tribolazioni della famiglia per una vicenda amara e tragica. Conosciamo il modo di agire delle banche in situazioni similari. Vorremmo però ringraziare, anche, i giornalisti Santoro e Ruotolo della trasmissione televisiva Anno zero ed i tanti cittadini che a vario titolo hanno contribuito alla sottoscrizione pubblica in favore della famiglia Guarascio. In silenzio. Positivo, in prima battuta, il ruolo del movimento cinque stelle. Con un retrogusto amaro e acre poi. Legittima la domanda di tanti, che si sono chiesti del perché della scelta pentastellata, tra migliaia di casi similari anche in provincia di Ragusa e Vittoria, del caso Guarascio su cui puntare. Piccolo particolare; a Vittoria si voterà fra tre mesi. Coincidenza? E poi comizio arringapopolo davanti la casa del contendere. Con l'appello finale a noi il governo della città. Insomma dopo le prove non esaltanti di Gela e Ragusa, c'è voglia di rivincita. Si rimane perplessi, forse perché a Vittoria abbiamo conosciuto gesti di autentici benefattori e, tra questi quello che ha donato una forte somma per consentire la costruzione del collegamento tra il padiglione A e B dell'ospedale Riccardo Guzzardi della città. Ponendo come condizione irrinunciabile l'anonimato. Un gesto di grande generosità. Oltre che di classe e stile. Anche per questo la manifestazione di oggi ha lasciato in bocca un gusto amaro e noto ai siciliani. Il gusto della speculazione elettorale. Per un popolo che ha conosciuto, nella sua millenaria storia di invasioni, gli aspetti della colonizzazione. Speriamo che il popolo vittoriese abbia, ancora, gli efficienti anticorpi, prodotto della sua storia di lotte contadine e operaie, in grado di neutralizzare un metodo elettorale che, oramai, ha messo radici in città. Se questo è il nuovo che alcuni attendevano".
Dubbiosi, invece, i Forconi che hanno diffuso questo comunicato stampa:
"Caso Guarascio. Solidarietà grillina? Macchè, è la campagna elettorale di benestanti politici. Carissimi benestanti grillini comodamente seduti all’Ars, le buone azioni non si raccontano, si fanno e basta soprattutto se si tratta di buone azioni di un certo tipo in momenti particolari. Se vengono raccontate, soprattutto ai media, è perché serve che vengano riportate con il giusto clamore e cessano quindi di essere buone azioni e diventano strumentalizzazioni politiche. Se poi queste stesse strumentalizzazioni avvengono in un “momento elettorale” il sapore diventa addirittura amaro, e si sfiora la disonestà intellettuale. L'acquisto e la donazione di casa Guarascio vi fa onore, quello che vi fa sembrare due gocce d'acqua con i partiti del sistema è, tuttavia, la fretta di averlo voluto raccontare. Non offendete le nostre intelligenze, sapete, come e meglio di noi che Renzi continuerà a fare orecchio da mercante fin quando non tirerete fuori le unghie. Noi non siamo iscritti cinquestelle e purtroppo o per fortuna, riusciamo ancora ad esprimere liberamente il nostro pensiero senza rischiare di essere espulsi. Insultateci quanto vi pare ma ancora una volta non riusciamo a frenare la voglia di dire quello che pensiamo. Abbiamo letto il vostro comunicato stampa, e da appartenenti ad un movimento che non può acquistare nulla ci chiediamo: per accendere i riflettori sul disegno di legge voto fermo al senato sull'impignorabilità della prima casa ed approvato all'ARS il 22 Ottobre 2014, i cinquestelle hanno bisogno di comprare casa Guarascio? Un movimento votato o anche solo seguito da dieci milioni di persone ha bisogno di raccontare buone azioni come questa per obbligare un Governo a rimettere in pista un semplice DDL “dimenticato” in qualche cassetto ? Vi serve l'aiuto di qualcuno per radunarvi con qualche decina di migliaia di persone davanti a Palazzo Chigi e rivendicare l'urgenza di una modifica alla legge? Non vi è passato per la mente che dichiarando pubblicamente l'operazione prima delle elezioni viene assolutamente meno quello spirito genuino di solidarietà che ci si aspetterebbe in questo caso? Ricorda Vanessa Ferreri, deputata cinquestelle, che si dice addirittura prima firmataria sull’impignorabilità della prima casa, di essere venuta a Casa Pacetto e che le fu chiesto di adoperarsi per ottenere un prestito a Roberta (la figlia di Pacetto) per consentire alla famiglia di riacquistare la loro casa e di avere risposto all'istante che non si poteva fare? La famiglia Pacetto, così come le centinaia di altre persone che perdono casa o azienda, perché non ha queste possibilità? E invece di fare un’azione così eclatante solo per la famiglia Guarascio, perché non si cerca di dare una possibilità a tutti premendo sul governo per l’impignorabilità della prima casa? I casi “comuni” fanno forse meno campagna elettorale? Siamo solo sinceramente felici per la Famiglia Guarascio, per il resto buona campagna elettorale."