Con una lettera aperta Gianluca Occhipinti, già assessore comunale e operatore del mondo della scuola e della formazione, si rivolge alla sua città e in particolare alla politica, all'associazionismo, al mondo dell'impresa.
“Cara Vittoria,
stiamo vivendo un momento complesso. Nuove povertà, degrado sempre più diffuso, abbandoni dei percorsi scolastici, spopolamento, emigrazione, centro storico spento, emergenza ambientale. Non possiamo rassegnarci alla chiusura delle attività commerciali, ai giovani che partono in mancanza di alternative, alle discariche che ricoprono le campagne, al randagismo, alla micro criminalità.
La politica, le associazioni, le istituzioni devono reagire tracciando una rotta chiara. Nel mio pur breve mandato di assessore ho cercato di collaborare e di ascoltare, senza sbandierare soluzioni “magiche” ma creando percorsi basati sul dialogo e sul confronto.
I tragici eventi accaduti nella nostra città e la violenza perpetrata nei confronti della natura e dell’ambiente dimostrano quanto sia necessario intervenire nel tessuto sociale soprattutto nelle fasce più deboli.
Come farlo? Durante l'amministrazione Moscato, si diede vita a una serie di iniziative come i percorsi di inclusione attiva, la collaborazione reale con il UEPE per l’inserimento nel mondo del lavoro di gente con la misura alternativa al carcere, per la prima volta furono portati avanti bandi per l’accoglienza e l’inclusione degli immigrati, si rivoluzionò la politica per la gestione e il contenimento del fenomeno del randagismo tanto da rendere Anita e Brown non dei cani prigionieri innocenti del canile comunale bensì parte integrante della nostra città e, per continuare, sono stati intercettati finanziamenti per tante strutture scolastiche.
Oggi serve individuare le emergenze, censirle e costruire percorsi. Invece, sembra, che si sia più interessati a trovare nemici e ad additarli, a veicolare via social narrazioni che non esistono nella realtà. Puntare sulla formazione collegata al mondo del lavoro per dare un'opportunità a chi non ce l'ha, sostenere un giovane che vuole aprire un'attività, evitare che un ragazzino eluda l'obbligo scolastico, sensibilizzare sul rispetto dell'ambiente e contrastare le fumarole, sviluppare una politica che riduca il randagismo attraverso il contenimento delle nascite dei cuccioli, riavviando il progetto dei cani di quartiere e delle adozione per i cani ospiti delle nostre strutture. Sono queste le direttrici e le linee guida da prendere ma il dibattito pubblico sembra essere inquinato da un rumore di fondo che ci sta facendo perdere di vista questi obiettivi. Rumore che non ci fa cogliere neanche quanto un albero non sia solo “fastidio” bensì casa e fonte di vita per tanti esseri viventi. Non ci fa cogliere come in una terra quale la nostra avere alberi grandi e maestosi possa aiutarci a sopportare le alte temperature.
Mi auguro per i nostri figli che questa città sappia dargli un motivo per restare”.