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Vittorio Fortunato, condannato a due anni il padre naturale

La madre naturale aveva chiesto un risarcimento danni: istanza respinta

Redazione
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È finito con la condanna a due anni di reclusione, con la concessione delle attenuanti generiche, il processo per il caso del piccolo Vittorio Fortunato, il neonato per il quale il padre naturale inscenò l’abbandono e il ritrovamento a Ragusa nel 2020. Il processo si è svolto al tribunale di Ragusa. 

Il pubblico ministero Ottavia Polipo aveva chiesto la condanna dell'imputato a due anni e 8 mesi per abbandono di minore. Secondo il perito di parte, il padre naturale del bambino ha avuto un comportamento irrazionale dettato da una momentanea incapacità di intendere. L'azione di simulare l'abbandono del neonato sarebbe stata quindi causata da uno squilibrio psichico dovuto all'improvvisa rivelazione che quel neonato era suo figlio. La difesa, nel chiedere l'assoluzione, ha sostenuto che comunque l'uomo non ha mai abbandonato di fatto il piccolo. È stata confermata poi la costituzione di parte civile della madre naturale del piccolo rappresentata dall'avvocato Angelo iemolo. Il legale ha chiesto la condanna dell'imputato e il risarcimento danni. Quest’ultima richiesta non è stata accolta. Il bambino ora, come detto già qualche giorno fa, potrebbe tornare alla madre naturale dopo oltre due anni dalla nascita. Il tribunale dei minori di Catania, nel rispetto dell'ordinanza della Cassazione del 13 dicembre scorso che ha annullato il provvedimento di adottabilità, ha disposto incontri adeguatamente preparati, valutati, verificati e monitorati nel rispetto della delicatezza del caso.

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