"Dirlo o non dirlo. Ma abbiamo fatto un patto di trasparenza e correttezza con la città e non possiamo nascondere la polvere sotto il tappeto”. Dichiarazioni dell’assessore alle finanze, Manuela Pepi.
“L'ultimo aggiornamento delle tariffe TARI risale al 2017 – spiega la Pepi – e se avessimo potuto scegliere sicuramente non avremmo optato per questo aumento ora che, seppur minimo, si è reso necessario a causa dei maggiori costi di conferimento in discarica. Vorrei chiarire da subito – ancora l’assessore – che la spesa che ogni comune affronta per lo smaltimento dei rifiuti va per legge recuperata al 100% dalla collettività, non essendo in alcun modo possibile coprirne i costi con altre risorse di bilancio.
La scelta era tra l’affrontare un leggero aumento, scelta impopolare, o nascondere la polvere sotto il tappeto, generando buchi di bilancio che presto o tardi avrebbero esposto Comiso a nuovi pericoli concreti. Dopo avere rappresentato alla giunta i rischi e pericoli, si è scelto di essere onesti, prendere atto di un aumento inevitabile e affrontare la citta oggi piuttosto che prendere in giro i cittadini domani. Lo dico con profondo rammarico ma a volte occorre davvero guardarsi in faccia e sapere che meglio 20 euro in più quest'anno che il rischio di mandare al macero un Ente. Tuttavia – precisa Manuela Pepi – il lavoro che negli ultimi tempi è stato effettuato ha altresì consentito di mettere a ruolo edifici quindi tantissime utenze non censite e si proseguirà su questa direzione, al fine di garantire la raccolta porta a porta in maniera capillare, evitando l'insorgere di discariche abusive. Abbiamo fatto un patto con la città nel 2018, di trasparenza e correttezza ed è proprio per questo che non possiamo nascondere la realtà dei fatti. Gli aumenti previsti saranno mediamente sui 25 euro a famiglia, in un anno, spalmati cioè in 12 mesi, e come sempre in base ai componenti il nucleo familiare e alla cubatura dell'abitazione. Siamo convinti – conclude l’assessore – che ci voglia più coraggio ad affrontare l’opinione pubblica dicendo la verità sullo stato dell’arte, invece che tacere e lasciare che la cosa venga fuori da sola, alla prima bolletta”.