L’on. Orazio Ragusa, anche nella qualità di presidente della commissione Attività produttive all’Ars, si è rivolto al Governo regionale affinché possa essere prefigurata la pianificazione di una serie di interventi che, dopo i gravi danni causati dagli incendi degli ultimi giorni in Sicilia, consentano di mettere in piedi una piattaforma di azioni utile a contenere la devastazione causata dai roghi. La protezione civile regionale, proprio in queste ultime ore, ha disposto una serie di misure per sostenere le aziende zootecniche colpite.
“Allo stesso tempo – continua l’on. Ragusa – ritengo sia necessario riprogrammare la sottomisura 4.1 del Psr che consente di supportare le aziende agricole prevedendo la piantumazione di essenze e la sottomisura 5.1 che, invece, contempla l’attuazione di sostegno a investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici. O, quantomeno, si riprenda la filosofia di entrambe queste sottomisure, le si riqualifichi e le si riprogrammi. L’una, ovviamente, non esclude l’altra. E’ fondamentale che nella programmazione attuale si possa contare su una serie di aiuti che consentano alle aziende interessate di riattrezzare al meglio le proprie attività”.
Prosegue l’on. Ragusa: “I danni ambientali subiti sono stati davvero notevoli. Dall’incendio che ha distrutto, nell’area iblea, il parco di Calaforno, ai vari roghi sparsi in varie zone della Sicilia. Un disastro immane. Ma dobbiamo ripartire. E per farlo sono necessari gli strumenti adeguati. Un altro spunto, ad esempio, potrebbe essere quello del recupero della tradizione centenaria di alcune delle nostre aziende agricole, senza dimenticare che l’azienda forestale potrebbe pensare a diversificare la coltivazione di essenze, dando spazio alle specie caratteristiche della nostra macchia mediterranea, come ad esempio l’ulivo e il carrubo. Soprattutto in quest’ultimo caso, stiamo appurando come il mercato sia in forte crescita e, quindi, perché non fornire un valido supporto in questo senso, garantendo un’offerta ancora più importante, offerta che, di certo, anche nei prossimi anni continuerà ad essere in crescita. Sarebbe un modo per ridare dignità alle aziende agricole del territorio ma anche agli addetti alla forestale. Chiediamo, quindi, che dopo questo disastro ambientale ci si organizzi per ripensare a nuovi modelli di forestazione, di rimboschimento, e che si tenga conto delle sempre più rinnovate esigenze di un’agricoltura che, nel segno della tradizione, dovrà in qualche modo recuperare affidabilità e concretezza”
Nella foto (diffusa dall'on. Ragusa) quel che è rimasto del parco di Calaforno