Ci eravamo lasciate, lo scorso anno, con un programma ricco di momenti di riflessione e condivisione, pronte ad andare in giro per i locali della città che avevano dato la loro disponibilità e si erano mostrati ricettivi al nostro messaggio. Tutto annullato all'ultimo momento, perchè erano proprio i giorni in cui l'Italia intera scopriva l'emergenza sanitaria e si chiudeva in casa.
E' passato un anno, è di nuovo l'8 marzo e siamo comunque qui, pronte a tornare a confontarci sui temi dei diritti dell’universo femminile. Lo faremo con due webinar di grande spessore, il 9 e il 23 marzo, organizzati in collaborazione con la Questura di Ragusa.
Preziosa, in tal senso, la sinergia con il nuovo Questore, e non possiamo che essere felici del fatto che sia finalmente una donna a ricoprire l'importante incarico. "La violenza di genere è un crimine aberrante che affonda le proprie radici nell'humus della discriminazione, - afferma il Questore Giusy Agnello - della negazione della ragione e del rispetto altrui. E' alimentato anche da scarsa cultura del rispetto, sulla quale tutta la società deve interrogarsi e trovare gli strumenti più idonei per veicolarne le basi, sin dalle scuole primarie. C'è bisogno di un impegno corale, ossia di rete, tra tutti gli attori sociali, le Istituzioni, la scuola, la famiglia. La Polizia di Stato, ormai da anni, mette in campo apposite sezioni delle Divisioni Anticrimine e delle Squadre Mobili, preposte a trattare casi riconducibili alla violenza di genere sia da un punto di vista preventivo che repressivo; forma il personale preposto al controllo del territorio e agli Uffici Denunce al fine di perfezionare un approccio quanto più idoneo nel trattare donne maltrattate ossia a verificare ogni utile elemento 'spia' che possa far scattare un campanello d'allarme. In tal senso, una apposita piattaforma interforze denominata Scudo e fortemente voluta dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, consente di inserire ogni intervento che abbia fornito elementi utili alla ricostruzione di casi ipotetici ovvero riscontrati, in modo da metter tutto a fattor comune per i successivi interventi. Nel campo dell'informazione, - prosegue - la Polizia di Stato non lesina la sua presenza presso le scuole (da un anno a questa parte anche in video-conferenza) di ogni ordine e grado, così come in occasioni come quello organizzato da dall'associazione Donne a Sud; inoltre, è stata attivata una piattaforma rivolta ai giovani, la APPYoupol, che mette in contatto diretto con le sale operative delle Questure per segnalare qualunque anomalia o bisogno di aiuto".
“Questa due giorni – aggiunge il PM Martina Dall'Amico - rappresenta un'occasione di confronto e formazione, un modo per tenere alta l'attenzione su crimini complessi, legati a doppio filo ad aspetti personali, relazionali e culturali. Grazie a chi l'ha organizzato nonostante e durante l'emergenza in corso, tra i cui effetti collaterali vi è anche l'aumento della violenza domestica. Alle vittime vorrei dire: "non siete sole”".
“Avremmo voluto scendere in piazza, - afferma la presidente di Donne a Sud Rosetta Scarso - formare un corteo, andare nelle scuole, organizzare un grande evento, celebrare la Giornata Internazionale della Donna come siamo solite fare, ma anche per quest’anno siamo costrette a ritrovarci dietro un pc e un cellulare. Il 9 e il 23 marzo saranno due momenti molto importanti, per tornare a parlare dei crimini relazionali con relatori di altissimo livello. Colgo l'occasione per ricordare che, in questi mesi, non abbiamo mai smesso di essere al servizio delle donne e della comunità. La nostra sede è chiusa, - conclude - ma il nostro numero è sempre attivo, h24, pronto a raccogliere le richieste di aiuto di ogni donna vittima di violenza. Ve lo ricordiamo, è il 340 9725264. Felice 8 marzo a tutte!”.
Nelle foto il programma delle due giornate. Chi volesse partecipare è pregato di mandare una mail al seguente indirizzo: r.caudullo@virgilio.it